Spine elettriche (pexels.com) - ilcorrierino.com
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A succhiare molta della vostra energia (inutilmente) è un elettrodomestico attivo anche quando spento: ecco quale.

Le case contemporanee si stanno riempiendo sempre più di elettrodomestici: se in precedenza ve ne erano pochi considerati indispensabili, come la lavatrice e la macchina a gas, oggi il concetto di necessità si è espanso includendo dispositivi di nuova generazione.

Basti pensare, ad esempio, all’utilizzo e alla presenza nelle abitazioni sempre maggiore del condizionatore e della asciugatrice, due oggetti che fino a pochi anni fa sarebbero stati considerati come di lusso.

Pian piano sta entrando nell’uso comune persino il robottino lava pavimenti, che consente di avere una casa sempre abbastanza pulita anche quando si è a lavoro o a svolgere altre incombenze. Tutto questo sembra essere ottimo perché regala tempo libero agli abitanti, ma c’è un lato oscuro della medaglia che non sempre viene considerato.

Parliamo dell’alto dispendio di energia che tutti questi dispositivi vanno ad alimentare: alcuni di questi, per altro, continuano a consumare anche quando non sono in funzione.

Elettrodomestici: il pericolo del consumo in stand by

Sono molti gli elettrodomestici che rimangono in standby: uno tra questi è il televisore, e anche molte console per i videogames. Lo standby è indicato solitamente da una piccola luce accesa.

Il senso dello standby è semplice: permette di riaccendere il dispositivo in pochissimo tempo, evitando di attendere che si riavvii del tutto ogni volta. Seppure sia una comodità, però, la modalità riposo o standby inevitabilmente aggiunge un consumo di energia nella maggior parte dei casi trascurabile, in altri meno: in particolare c’è un elettrodomestico il cui consumo “a riposo” è abbastanza elevato se paragonato agli altri.

Elettrodomestici e standby: quando preoccuparsi (pexels.com) - ilcorrierino.com
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Standby: una comodità e una maledizione (per la bolletta)

Tra gli elettrodomestici che consumano di più anche quando sono spenti troviamo: la macchina per il caffè elettrica, che consuma circa 9 kWh, il televisore che assorbe ben 5 kWh, il telefono cordless, che assorbe 3 kWh, il computer, che assorbe da 1,5 a 5,5 kWh, il caricabatterie del cellulare, che brucia circa 0,26 kWh.

Il “principe” del consumo, però, resta uno e uno solo, ovvero il forno a microonde, un dispositivo sempre più diffuso: anche quando non è in funzione, infatti, questo consuma 30 kWh! Il consiglio, quindi, è di staccare la spina del forno a microonde quando non lo stiamo utilizzando, così da ridurre i consumi all’osso e non ritrovarci brutte sorprese in bolletta.