Scatta l'allarme sulla pasta.
Attento a cosa mangi – ifood – ilcorrierino.com

Non te lo aspetteresti mai dalla pasta di Gragnano. Stai attento a quale compri, c’è legno dentro

In Italia la pasta non è semplicemente un alimento, ma un simbolo della cultura e della tradizione culinaria. Da nord a sud, ogni regione ha le sue ricette e le sue varianti tipiche, tramandate di generazione in generazione.

Dagli spaghetti alla carbonara tipici di Roma, alle trofie al pesto liguri, fino alle orecchiette con le cime di rapa pugliesi, la pasta è l’elemento fondamentale della dieta italiana. Il suo consumo è tra i più alti al mondo e il paese vanta una produzione di altissima qualità, riconosciuta a livello internazionale.

Oltre alle tipologie di pasta fresca, come tagliatelle e gnocchi, quella secca rappresenta la base dell’alimentazione quotidiana. I grandi marchi italiani, spesso aziende storiche con oltre un secolo di esperienza, garantiscono standard elevati e un processo produttivo che rispetta la tradizione artigianale.

Allo stesso tempo, esistono anche piccoli produttori locali che puntano su lavorazioni a basso impatto industriale e materie prime selezionate per offrire un prodotto ancora più ricercato.

Le varie tipologie di pasta vendute

Negli ultimi anni, l’industria della pasta ha visto anche un’evoluzione verso varianti più salutari e adatte a diverse esigenze alimentari. Sono sempre più diffuse le paste integrali, quelle senza glutine per chi soffre di celiachia e persino alternative a base di legumi, come la pasta di lenticchie o di ceci, pensata per chi cerca un apporto proteico maggiore.

Nei supermercati italiani si possono trovare diverse alternative di pasta, con una gamma di prezzi e qualità molto ampia. I grandi brand sono affiancati dai marchi della grande distribuzione, che propongono prodotti a costi inferiori ma spesso realizzati da aziende di alto livello sotto un altro nome.

Anche la pasta biologica e quella certificata con marchi di qualità, come l’Igp o il Dop, hanno conquistato sempre più spazio sugli scaffali, rispondendo alla crescente richiesta di prodotti controllati e sostenibili.

Ritiro dalla vendita
Legno nella pasta di Gragnano – finanzarapisarda – ilcorrierino.com

Il caso di Gragnano

Tuttavia, anche un prodotto semplice e diffuso come la pasta non è esente da controlli di sicurezza e richiami alimentari. Le aziende produttrici e i supermercati hanno l’obbligo di garantire che i prodotti in vendita rispettino gli standard di sicurezza alimentare e, in caso di anomalie, sono tenuti a ritirare immediatamente i lotti difettosi. Un recente avviso ai consumatori ha riguardato il prodotto pasta di semola calamarata pasta di Gragnano IGP Fior Fiore Coop in confezione da 500 grammi. Due lotti specifici (L24213217 e L24213210) con termine minimo di conservazione al 31 luglio 2027 sono stati ritirati dalla vendita a causa della possibile presenza di frammenti di legno.

Il prodotto, realizzato dalla società cooperativa Pastai Gragnanesi nello stabilimento di Gragnano, è stato tolto dagli scaffali a titolo precauzionale. La catena Coop ha invitato i consumatori che avessero acquistato questi lotti a non consumarli e a restituire la confezione al punto vendita per ottenere il rimborso.