Auto in prestito
Auto in prestito – ilcorrierino.com

Sono molte le situazioni in cui capita di guidare un’automobile di un parente, ma la legge parla chiaro: si rischia il sequestro del veicolo.

Non è cosa nota l’utilizzo di un veicolo non proprio, soprattutto se questo è intestato ad un parente stretto. Basti pensare ad un figlio che utilizza l’auto del genitore, ma anche alle occasioni sporadiche in cui l’amico che ha alzato il gomito chiede di essere riportato a casa.

Senza dimenticare i casi in cui qualcuno decide di acquistare un auto ma, avendo qualche problema con il fisco, sceglie di intestare il veicolo al padre, alla zia o persino al nonno. Una situazione, questa, sempre più comune in Italia. Le evenienze sono tante, ma la realtà è che così facendo e senza le giuste autorizzazioni, si rischia conseguenze importanti tra cui il sequestro dello stesso veicolo.

Guidare l’auto di un’altra persona: le sanzioni

Partiamo dal presupposto che utilizzare l’auto intestata ad un’altra persona non è reato, ma questa azione va regolamentata. Vi è comunque una condizione per il libero utilizzo, ovvero che il periodo durante il quale viene guidata l’auto in questione non sia superiore a 30 giorni.

Nel caso si venisse sorpresi dalla Polizia Stradale, che sua volta riesce a dimostrare che l’auto è stata utilizzata per un periodo consecutivo di 30 giorni, la multa varia dai 728 ai 3636 euro, ed è previsto il ritiro della carta di circolazione. In casi gravosi, si può incorrere nel sequestro del mezzo.

Ma se si ha la necessità di utilizzare l’auto intestata ad un’altra persona per un periodo più lungo di 30 giorni? In questo caso sarà necessario dichiarare l’esistenza di un altro conducente.

Sanzioni auto
Auto intestata ad un parente, come circolare evitando sanzioni – ilcorrierino.com

Il conducente temporaneo

Come abbiamo visto, le regole sulla circolazione con un’automobile intestata ad un’altra persona sono alquanto chiare, anche se non è poi così difficile vedere gente guidare mezzi non propri senza alcun timore. In questo caso non è detto che questi stiano commettendo un reato, ma potrebbero aver dichiarato l’utilizzo presso gli enti competenti. Il procedimento è abbastanza semplice, ma garantisce una circolazione sicura e priva di alcun rischio in caso di controlli.

Per circolare con un’auto intestata ad un parente (o qualsiasi altra persona), per un periodo più lungo di 30 giorni è sufficiente segnare il nome del conducente temporaneo sul libretto di circolazione. Questa dichiarazione può essere dichiarata in una Motorizzazione Civile che si occuperà di tutto l’iter e darà la possibilità a entrambe le parti di ufficializzare l’utilizzo abituale.