La dicitura da leggere in busta paga
La dicitura da leggere in busta paga – ilcorrierino.com

Saper leggere correttamente la busta paga è essenziale per non ricevere sorprese future: quello che i datori di lavoro attuano.

Lavorare come dipendente dovrebbe offrire diverse sicurezze, tra cui uno stipendio in linea con le ore lavorate, nonché la maturazione di permessi, ferie retribuite e l’accumulo di un piccolo tesoretto chiamato TFR. In tutto ciò, il lavoratore non necessita di un commercialista personale, poiché il datore di lavoro si occupa di tutto in maniera eccelsa.

Così dovrebbe essere, purtroppo però, alcune realtà non sono poi così oneste. Per questo motivo è essenziale avere una conoscenza, seppur minima, della busta paga. In questo modo è possibile comprendere se tutti i diritti sono corrisposti, nonché se il proprio stipendio rispecchi i reali accordi contrattuali.

Il dizionario della busta paga

Ovviamente non cadremo sul tecnico, ma per avere un quadro generale è necessario conoscere la base. Oltre ai dati dell’azienda e del lavoratore, nella busta paga solitamente è presente la retribuzione effettiva, ossia la parte che mostra quanto effettivamente si guadagna, inclusi stipendio base, premi, ore straordinarie e altri benefici. Nella sezione dei dati previdenziali e fiscali, invece, è possibile visionare le trattenute previdenziali e fiscali, come contributi INPS e IRPEF. Una parte importante è anche quella relativa al TFR, ossia il trattamento di fine rapporto: questa sezione mostra i dettagli su un fondo per il futuro del dipendente dal momento in cui conclude il rapporto di lavoro. Infine, dettaglio importante, lo stipendio netto: la somma reale che viene percepita, con vicino le somme delle ritenute e l’importo lordopagato dal datore di lavoro.

A cosa prestare attenzione in busta paga
A cosa prestare attenzione in busta paga – ilcorrierino.com

Occhio a questo dettaglio in busta paga

Questo foglio, per quanto complesso, è più semplice e lineare di quanto si possa pensare. Tuttavia, con la stessa semplicità, alcuni datori di lavoro manomettono alcune informazioni. In primo luogo è necessario leggere quanto realmente si percepisce di importo lordo, il tipo di contratto e le ore segnate come lavorate in busta paga.

Molti titolari di aziende privata optano per stipulare fasulli contratti part-time, risparmiando così sul singolo dipendente. Sebbene sia vero che tale pratica implichi meno contributi e tasse per gli stessi datori, diventa deleterio per l’ignaro lavoratore.

Se, per esempio, una busta paga segnala un contratto da 30 ore e 650 euro netti, il dipendente che in realtà ne percepisce 1.300 non vedrà alcuna differenza nel suo stipendio, ma in questo modo verranno dimezzati contributi, ferie, permessi e TFR. La cosa peggiore? Non tutti sono a conoscenza di questo.

Ma c’è di più. Talvolta viene pagata la giornata lavorativa con i permessi retribuiti: lo stipendio è lo stesso, ma i permessi e le ferie vengono abusati dal datore di lavoro. La dicitura in questione si trova in basso a destra, nella casella ampia della descrizione mensile. Insomma, in primo luogo è necessario controllare sempre questo prezioso documento e, nel caso di ipotetiche anomalie, affidarsi ad un centro per l’impiego che saprà fornire il supporto adeguato.