colloquio di lavoro
Affrontare un colloquio di lavoro – Fonte Pinterest – Ilcorrierino.com

Questa domanda dei selezionatori mette in difficoltà centinaia di candidati: prepara la risposta ed il lavoro sarà tuo 

I colloqui di lavoro possono provocare stress e ansia, ma è necessario affrontarli con la giusta carica ed energia per ottenere risultati positivi.

Non è sempre facile uscirne vincenti, soprattutto se il selezionatore pone delle domande inaspettate e si aspetta una determinata risposta.

Aldilà del curriculum vitae che senza dubbio è il bigliettino da visita del candidato, esistono diversi fattori che possono condizionare l’esito del colloquio.

Nel tempo a disposizione, il candidato deve dimostrare non solo di avere le competenze tecniche necessarie, ma anche di essere in linea con i valori aziendali.

Come prepararsi per un colloquio di lavoro

Affrontare un colloquio di lavoro non è certamente una passeggiata e non si può affrontare superficialmente se si desidera ottenere quell’impiego. Come prima cosa è fondamentale prepararsi seriamente prima dell’incontro ed informarsi sui valori, sulla mission e sulle attività che svolge l’azienda per la quale si desidera lavorare.

Anche la prima impressione incide sul giudizio finale del recruiter. In base alla posizione di lavoro per cui si concorre è necessario scegliere con attenzione l’outfit poichè esprime tratti di personalità che sono essenziali per tracciare il profilo del candidato.

Domande del recruiter
Ottenere il posto di lavoro dei propri sogni – Fonte Pinterest – Ilcorrierino.com

Le domande inaspettate del recruiter durante il colloquio di lavoro

Prepararsi per un colloquio di lavoro non significa solo informarsi sull’azienda, sulla posizione o trovare l’outfit ideale. E’ necessario, infatti, studiare anche eventuali domande del selezionatore che potrebbero mettere in difficoltà il candidato. “Dove ti immagini tra 5 anni?“, “Cosa si aspetta dall’azienda?” o “Quali sono i vantaggi che porterebbe all’azienda?” sono solo alcuni dei quesiti che vengono rivolti ai candidati per testare una serie di soft skills necessarie per la posizione lavorativa. Tuttavia esiste una domanda inaspettata che potrebbe comportare l’esclusione dal processo di selezione.

Come riporta il sito web “es.gizmodo.com“, una delle domande più temute è “Quanto pensa di guadagnare?“. Si tratta di un quesito che può sembrare banale, ma che nasconde delle insidie. Con un numero esagerato si rischia di risultare presuntuosi, ma con una cifra troppo bassa si potrebbe ottenere una retribuzione inferiore rispetto a quella meritata. A svelare la strategia vincente ci ha pensato Bill Gates, una delle menti più influenti nel settore tecnologico. Secondo Gates, sarebbe opportuno non fornire una cifra esatta, ma cercare di spostare l’attenzione su un rapporto a lungo termine con l’azienda. Ad esempio, la risposta corretta potrebbe essere: “Sono più interessato alle opportunità di crescita e al modo in cui posso dare il mio contributo all’azienda. Sono fiducioso che il risarcimento rifletterà tale impatto“.