Visite INPS
INPS, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – Fonte Pinterest – Ilcorrierino.com

Con le nuove fasce orarie di reperibilità non hai più scampo: le sanzioni in caso di assenza sono molto gravi 

L’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) rappresenta il principale ente del sistema pensionistico italiano.

L’Istituto si occupa principalmente della riscossione dei contributi da parte dei datori di lavoro e dell’erogazione di pensioni e prestazioni assistenziali.

Tuttavia, oltre alla gestione del sistema pensionistico, l’INPS si occupa delle visite fiscali in caso di malattia del lavoratore dipendente.

Si tratta di un controllo medico a domicilio che ha l’obiettivo di attestare lo stato di salute del dipendente che si è assentato dal luogo di lavoro.

Le visite fiscali e le fasce di reperibilità

Le visite fiscali possono essere richieste dal datore di lavoro o direttamente dall’INPS in caso di malattie prolungate. Tuttavia, la legge prevede delle fasce di reperibilità entro le quali il lavoratore deve farsi trovare presso il proprio domicilio.

Dal 2024 sono stati attuati dei cambiamenti a seguito di un’illegittimità evidenziata da una sentenza del TAR. In particolare, per i dipendenti pubblici erano previste delle fasce di reperibilità di 7 ore, mentre per i lavoratori privati le visite fiscali avvenivano in fasce di 4 ore.

visite a domicilio
Fasce di reperibilità per le visite fiscali – Fonte Pinterest – Ilcorrierino.com

Le nuove tabelle di reperibilità

Le visite fiscali sono state unificate per tutti i lavoratori, sia per coloro che operano nel settore privato che per i dipendenti pubblici. Le nuove fasce di reperibilità sono valide 7 giorni su 7, inclusi i giorni festivi ed il weekend. Come riporta il sito web “lavoroediritti.com“, le fasce di reperibilità sono la mattina dalle 10:00 alle 12:oo ed il pomeriggio dalle 17:00 alle 19:00. In passato, per i dipendenti pubblici le fasce orarie erano differenti, ma ad oggi sono state rese uguali per tutti, compresi i docenti, il personale ATA e le forze armate.

In queste fasce orarie, gli ispettori INPS possono effettuare dei controlli per accertarsi che i lavoratori si trovino fisicamente presso il domicilio dichiarato. Nel caso in cui il lavoratore è assente al momento del controllo senza una valida giustificazione, le conseguenze possono essere molto gravi. Il lavoratore rischia la perdita del 100% dell’indennità di malattia per i primi dieci giorni, la perdita del 50% per i giorni successivi e la perdita totale in caso di reiterate assenze. Tuttavia, nel caso in cui si è obbligati a spostarsi dal proprio domicilio per cause di forza maggiore, è fondamentale comunicare tempestivamente eventuali movimenti e conservare ogni prova in grado di giustificare l’assenza.