L’intelligenza nei bambini – ilcorrierino.comLa scienza parla chiaro: la buona parte dell’intelligenza di un bambino è ereditata da un genitore in particolare.Sono anni, se non secoli che viene posta la stessa domanda: da chi prende l’intelligenza un bambino? Sebbene sia un quesito posto principalmente dai genitori – e dagli stessi figli – anche la scienza è da diversi decenni che cerca di dare una risposta quanto più provata possibile.Oggi, quella risposta è arrivata, con tanto di dimostrazioni scientifiche. La verità è racchiusa nei cosiddetti ‘geni condizionati’. Nel dettaglio, questi geni sono come etichette chimiche che ci permettono di tracciare da dove provengono e ci dicono anche se sono attivi o meno nelle cellule dei loro discendenti. La cosa interessante? Alcuni di questi geni sono attivi solo se ereditati per via materna. Se lo stesso gene viene ereditato dal padre, invece, viene disattivato. Al contrario, ci sono altri geni che funzionano in modo opposto: diventano attivi solo se ereditati dal padre.I bambini ereditano l’intelligenza da questo genitoreNegli anni passati si credeva comunemente che l’intelligenza fosse ereditata da entrambi i genitori. Tuttavia, diverse ricerche dimostrano che l’intelligenza è legata al cromosoma X. Chi lo trasmette? Nientemeno che la madre!Un recente studio condotto dall’Università di Ulm ha esaminato i geni legati ai danni cerebrali e ha scoperto che la maggior parte di essi, specialmente quelli correlati alle abilità cognitive, si trovano nel famoso cromosoma X. Ma c’è di più: un altro studio condotto in Germania ha dimostrato che il miglior indicatore per predire il quoziente intellettivo di un bambino è proprio calcolare il QI della madre. Cromosoma X – ilcorrierino.comIntelligenza nei bambini: non solo ereditàIl ruolo dei cromosomi X è davvero rilevante, ma la verità è che questi rappresentano solo una parte dell’intelligenza di un figlio. Anche l’ambiente in cui cresce, infatti, gioca un ruolo fondamentale nel plasmare la sua intelligenza. Nel dettaglio, Circa il 50-60% (sebbene gli studi non siano unanimi sulla percentuale esatta) è attribuibile al bagaglio genetico, mentre il resto è influenzato da fattori ambientali.L’educazione, le esperienze di vita e persino la nutrizione possono influenzare in modo significativo le capacità cognitive.Non possiamo dunque negare che la componente genetica talvolta gioca carte favorevoli, ma è la stessa educazione che rappresenta la vera svolta di un figlio in età adulta. Un valore, questo, importante e che prescinde dal fatto che a trasmetterlo sia il padre, la madre o qualsiasi altra figura di accudimento. Navigazione articoliTest della vista, se addocchi il numero nell’immagine sei un fenomeno: solo l’1% della popolazione lo vede Frigorifero, è lui quello che ti uccide in bolletta: mettilo così e diminuisci i costi del 50%