Parcheggiare sulle strisce va bene, ma fa attenzione
Qui ti arriva la stangata – fonte web – ilcorrierino.com

Fai molta attenzione: se parcheggi qui la sosta ti costa un occhio della testa

Trovare parcheggio è, per molti automobilisti, una vera e propria impresa quotidiana. Nelle grandi città, dove il traffico è continuo e gli spazi sempre più ridotti, parcheggiare diventa un’operazione che richiede tempo, pazienza e spesso anche un pizzico di fortuna.

A Roma, Milano, Napoli, ma anche in centri urbani più piccoli ma densamente abitati, individuare un posto libero può trasformarsi in una ricerca estenuante, soprattutto nelle ore di punta. Il numero di auto in circolazione è aumentato, mentre le aree dedicate alla sosta non sono cresciute con la stessa velocità, aggravando ulteriormente il problema.

Per cercare di compensare questa carenza, molte città hanno sviluppato soluzioni alternative: parcheggi privati a pagamento, spesso sotterranei o multipiano, che permettono di lasciare l’auto in sicurezza, anche se a costi non sempre accessibili per tutti.

Queste strutture sono sicuramente utili, ma non sempre risolvono il problema, soprattutto quando si tratta di brevi soste o di spostamenti rapidi. In altri casi, ci si affida ancora ai parcheggi su strada, sperando di trovare un angolo libero dove lasciare l’auto senza rischiare di infrangere qualche norma del codice della strada.

Strisce bianche e strisce blu

Infatti, parcheggiare in modo scorretto può comportare sanzioni anche molto salate. Le zone a traffico limitato, le aree riservate ai residenti, i marciapiedi, le fermate dei mezzi pubblici e le strisce gialle per i disabili sono tutti spazi dove è vietato sostare, e farlo significa esporsi a multe, rimozione forzata del veicolo e, nei casi peggiori, anche alla perdita di punti sulla patente. Le regole sono chiare, ma spesso, per fretta o disattenzione, si rischia di pagarle care.

A regolare maggiormente la sosta urbana sono poi le strisce colorate: le strisce bianche indicano parcheggi gratuiti, mentre le strisce blu segnalano aree di sosta a pagamento, gestite da enti comunali o società appaltatrici.

Pagare il ticket è obbligatorio durante gli orari stabiliti, pena sanzioni anche salate. In alcune città italiane esistono ormai anche app che consentono di pagare digitalmente, evitando corse ai parcometri o monetine dimenticate.

Se non fai il grattino ti costa un botto
Il parcheggio ti costa caro – upgonews.it – ilcorrierino.com

3 minuti molto costosi

Ma non solo in Italia parcheggiare può rivelarsi un salasso. Come scoperto di recente, un automobilista ha vissuto un’esperienza surreale in Austria, dove ha pagato ben 250 euro per aver parcheggiato solo tre minuti sulle strisce blu. Il motivo? Aveva lasciato l’auto in una zona di sosta a pagamento senza il biglietto, e lì le regole sono particolarmente rigide. In alcuni comuni austriaci, infatti, la sanzione non viene calcolata in base al tempo trascorso ma può arrivare a cifre molto alte fin da subito, senza alcuna tolleranza.

Nel caso specifico, il conducente aveva commesso l’errore di non acquistare il biglietto di sosta per quei pochi minuti in cui aveva lasciato l’auto ferma, magari pensando che il controllo non sarebbe arrivato così rapidamente. Ma il controllo c’è stato eccome, e la multa è stata immediata e molto pesante. Una lezione che dimostra quanto sia fondamentale informarsi sempre sulle regole locali, anche quando si viaggia all’estero: ciò che può sembrare una leggerezza di poco conto, può trasformarsi in una spesa inattesa e decisamente sgradita.