Condizionatori (pexels.com) – ilcorrierino.comAddio bolletta elettrica esorbitante in estate, niente condizionatore acceso tutto il giorno: usa il metodo del deserto del Sahara.Siamo giunti a una delle stagioni più amate di sempre, la primavera, con le sue temperature miti.In questo periodo le bollette danno tregua a tanti utenti.Non c’è necessità, infatti, di tenere accesi riscaldamenti che consumano gas, né condizionatori che succhiano energia elettrica.Prima di quanto possiamo pensare, però, arriverà l’estate, e la situazione cambierà: adotta anche tu il metodo del deserto e non usare più i condizionatori.Deserto del Sahara, ecco chi ci insegna come sopravvivere al caldo senza spellarci (in tutti i sensi)Quanto spesso si sottovaluta l’insegnamento altrui o si dà poca importanza a tradizioni lontane dalle nostre? La risposta è: troppo spesso. Infatti, quanto possiamo apprendere dalle altre culture, in alcuni casi, può essere impiegato in altri modi oltre che per una crescita e arricchimento personali. Questo è proprio il caso dei Tuareg, un gruppo etnico stanziato lungo il deserto del Sahara che ha metodi molto diversi rispetto ai nostri per sopportare il calore.Come indicato dal sito dell’enciclopedia Treccani, i Tuareg si sono sedentarizzati solamente a partire dal 1960, mentre in precedenza erano pastori nomadi. Probabilmente nessuno, meglio di loro, può mettere in atto strategie che non prevedono l’uso di condizionatori per poter sopportare al meglio il caldo intenso. Ecco come fanno: non sprecherai mai più soldi in consumo elettrico per i condizionatori in estate. Sahara (pexels.com) – ilcorrierino.comImpara da loro: hanno deciso di stabilirsi nel Sahara, ecco come sopportare il caldoI tuareg utilizzano, oltre alle vesti tradizionali, anche un particolare copricapo, generalmente color indaco, come il resto della lunga veste che indossano. Si chiama Tagelmust ed è pensato per poter formare al contempo un turbante e un velo che copre l’intero volto, eccetto gli occhi. Questa doppia funzione permette di avere un doppio vantaggio: il copricapo tradizionale permette di riparare la testa dal sole, ma anche di proteggere il volto e dunque le labbra dalla sabbia.I Tuareg, infatti, proprio in virtù dell’utilizzo del Tagelmust, vengono chiamati anche Kel Tagelmust, ovvero “Popolo del velo” o “I velati”. In Occidente, al contrario, si tende a scoprirsi quando c’è un caldo torrido. Quest’anno, se vogliamo tentare di risparmiare sulla bolletta della luce, potrebbe seguire le stesse modalità utilizzare dai Tuareg. L’utilizzo del Tahgelmust, riservato con volto coperto agli uomini adulti, è oggetto di grande curiosità e di studio da parte degli antropologi. Navigazione articoliUltim’ora, Giappone annesso all’Italia: da oggi sono un tutt’uno| milioni di turisti accorsi da tutto il mondo per vederlo