scopri cosa sta succedendo nel mondo: non saprai più l'ora
Fuso orario (pexels) corrierino.it

Un’epoca potrebbe finire di qui a poco e confondere gli italiani per sempre. Che cosa sta succedendo al fuso orario?

Il fuso orario è uno di quei concetti che diamo per scontato, ma che regola ogni istante della nostra giornata. In pratica, si tratta di una suddivisione della Terra in 24 sezioni verticali, ognuna delle quali rappresenta un’ora diversa. Questa organizzazione nasce dalla necessità, sviluppatasi tra XIX e XX secolo.

Nello specifico con l’avvento delle ferrovie e delle comunicazioni rapide, di sincronizzare gli orologi a livello internazionale. A formalizzare per primo il concetto fu Sandford Fleming, ingegnere canadese, che propose la divisione del globo in 24 fusi da 15 gradi ciascuno, con riferimento al meridiano di Greenwich.

L’adozione dei fusi orari ha perciò permesso ai paesi di organizzare trasporti, comunicazioni, lavoro e perfino la vita sociale su basi temporali condivise. Tuttavia, i confini reali dei fusi orari non sono sempre così lineari: spesso seguono limiti amministrativi o esigenze politiche. In che senso? Scopriamolo insieme.

L’impatto dei fusi orari nella vita vera

Basti pensare alla Cina, che pur essendo estesa su cinque fusi orari, ne utilizza ufficialmente solo uno: quello di Pechino. Il fuso orario, quindi, è tanto un concetto geografico quanto una convenzione pratica, e ogni paese ha trovato il modo di adattarlo alle proprie necessità. Ma non è tutto. Connesso a questo, vi è il fenomeno del jet leg.

Si tratta della risposta biologica del nostro corpo al cambio rapido di fuso. Quando attraversiamo più zone orarie in breve tempo, come accade durante i voli intercontinentali, il nostro orologio interno, detto ritmo circadiano, rimane sintonizzato sull’ora di partenza. Il risultato? Stanchezza, insonnia, mal di testa, irritabilità, difficoltà di concentrazione. Il corpo si disallinea con l’ambiente esterno.

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Orologio sveglia (pexels) corrierino.it

L’eccesso di fusi arriva da te

Da adesso in poi però, succederà che dovrai regolare il fuso orario sempre. A patto che viaggi tanto, specie verso l’Antartide. È l’unico continente a non avere un fuso orario ufficiale, ma ad accoglierne ben nove. Questo perché non appartiene a una singola nazione, ma ospita basi di ricerca internazionali gestite da vari paesi, ognuno dei quali adotta il proprio orario di riferimento. Così, la base statunitense di McMurdo segue l’orario della Nuova Zelanda, quella argentina usa l’orario di Buenos Aires, e così via.

La gestione del tempo in Antartide non è solo una curiosità: ha impatti pratici sulla logistica, sulla comunicazione tra basi e sulla vita quotidiana dei ricercatori. Durante l’estate australe, il sole non tramonta mai per settimane, mentre in inverno regna un buio costante. In assenza di un’alternanza giorno-notte, i fusi orari servono più a regolare la vita sociale e operativa che a seguire il sole. Una terra senza tempo, dove però tutti si devono regolare con l’orologio.