Agenzia delle Entrate: la scadenza di Giugno
Agenzia delle Entrate: la scadenza di Giugno – ilcorrierino.com

Per coloro che hanno delle cartelle esattoriali da pagare, è in arrivo una scadenza da tenere a mente: i rischi del mancato pagamento.

Si avvicina una nuova scadenza per i contribuenti che si trovano alle prese con una o più cartelle esattoriali. Si tratta di un argomento caldo, poiché sono molti i cittadini in Italia che possiedono debiti con il Fisco, rischiando procedure esecutive come pignoramento, ipoteca e fermo amministrativo.

Questa non è altro che una realtà concreta e spesso ignorata dagli stessi debitori, nonostante le conseguenze a cui si va in contro. Anche per questo motivo si rivela essenziale fare attenzione a diverse scadenze, più stringenti di quanto previsto comunemente, e spesso fonte di dimenticanza.

L’ultimatum del Governo

Il Governo Meloni nel 2023 ha messo in atto diverse misure al fine di recuperare almeno una piccola parte delle vecchie pratiche aperte e mai saldate dai contribuenti. 

Queste misure rientrano nella cosiddetta ‘pace fiscale’. Ricorderemo che l’ultima introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 ha previsto la nota rottamazione delle cartelle senza che prevede la restituzione della quota del debito, senza la maggiorazione di interessi o sanzioni. Sebbene questo beneficio prevede la possibilità di ottenere vantaggi fiscali, d’altra parte vede tempistiche decisamente più stringenti.

Agenzia delle Entrate
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Cartelle esattoriali: la scadenza del 31 Maggio

Per coloro che hanno presentato domanda di adesione alla definizione agevolata 2023, ora è il momento cruciale del piano di dilazione che ne deriva. La rottamazione, con le sue opzioni di pagamento, vede scadenze precise a cui è necessario prestare attenzione.

Le prime tre rate del piano di dilazione della rottamazione quater sono ormai passate, ricordiamo ancora il ticchettio del calendario il 31 ottobre 2023, il 30 novembre 2023 e il 28 febbraio 2024. Ma ora ci avviciniamo alla scadenza della quarta rata. Questo pagamento richiederà lo stesso importo della rata di febbraio, mantenendo costante la percentuale del debito.

Va sottolineato che il termine per effettuare il versamento non è rigidamente fissato al 31 maggio, ma si estende fino al 5 giugno grazie a una breve finestra di tolleranza prevista dalla procedura. Tuttavia, è importante non sottovalutare le conseguenze di eventuali ritardi. Chi non provvederà al pagamento entro questo periodo si troverà a perdere tutti i benefici concessi dalla rottamazione. In pratica, ciò comporterà dover affrontare l’intero debito residuo in un’unica soluzione, con l’aggiunta di sanzioni e interessi.

Naturalmente, è sempre possibile richiedere un piano di dilazione ordinaria in caso di ritardo. Tuttavia, questa opzione comporterà inevitabilmente costi aggiuntivi sotto forma di interessi e sanzioni. Pertanto, la scadenza del 5 giugno rappresenta un momento cruciale per coloro che desiderano continuare a beneficiare degli sconti e delle agevolazioni offerti dalla rottamazione.