Agenzia delle entrate
L’Agenzia delle Entrate (Pixabay) – Ilcorrierino.com

Lo Stato attraverso l’attività dell’Agenzia delle Entrate, controlla con sempre più attenzione i movimenti reddituali dei contribuenti

Il controllo dello Stato italiano sui redditi dei cittadini sta diventando sempre più capillare e attento. Negli ultimi anni ogni attività legata ai movimenti bancari, in particolare quelli compiuti da aziende e lavoratori autonomi, è finita sotto la lente d’ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate.

Controlli e accertamenti sono scattati e scattano puntuali ogni qual volta si configuri l’ipotesi di una qualsiasi forma di evasione fiscale. L’agenzia, che com’è noto è una diretta emanazione del Ministero dell’Economia, si muove con rapidità ed efficacia per effettuare tutti i controlli di rito.

Negli ultimi tempi la ‘longa manus‘ dell’Agenzia delle Entrate si è estesa anche a quello che fino a pochissimo tempo fa era considerato un rifugio sicuro di cittadini e contribuenti, vale a dire il conto corrente bancario.

Fino ad ora solo una determinata operazione, i versamenti, finivano sotto le luci dei riflettori del controllo fiscale. Da questo momento in poi anche il più semplice dei movimenti bancari, il prelievo, può diventare oggetto di accertamento.

Agenzia delle Entrate, la novità è a dir poco sconvolgente: cittadini senza parole

In buona sostanza il conto corrente che storicamente è sempre stato un fiero alleato del contribuente, lo è diventato anche dell’Agenzia delle Entrate, che se ne può servire per verificare quale sia il reale reddito di un’impresa, di un lavoratore autonomo o di un libero professionista.

Se fino ad ora erano solo i versamenti ad essere oggetto di controlli severi, adesso anche i prelievi possono in linea teorica rappresentare uno strumento utile per dimostrare l’eventuale inattendibilità di scritture e documentazione contabile.

Prelievo bancario
Attenzione ai prelievi (Pixabay) – Ilcorrierino.com

Agenzia delle Entrate, anche i prelievi possono costituire il reddito: la svolta del Ministero dell’Economia

Dunque i prelievi effettuati da un conto corrente di un lavoratore autonomo danno origine alla presunzione bancaria: possono cioè essere usati per operazioni in contanti in grado di produrre il reddito del lavoratore stesso.

In estrema sintesi tutti i movimenti di un conto corrente finiscono sotto la lente d’ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate. A differenza di quanto si potesse immaginare anche quando si effettuano dei prelievi, che potrebbero essere utilizzati per produrre nuovo reddito. L’obiettivo dello Stato è sempre lo stesso, vale a dire ridurre al minimo i margini di evasione fiscale da parte dei contribuenti.