Uomo anziano che si dispera (pexels) corrierino.itCi hanno preso in giro e adesso le conseguenze le subisce il nostro portafoglio. Scopri la mazzata che ti aspetta.Gli anziani rappresentano una parte fondamentale della società italiana, sia per il loro contributo passato sia per il ruolo che continuano a svolgere all’interno delle famiglie e delle comunità. Tuttavia, questa categoria ha vissuto anni complessi e spesso difficili.Molti anziani hanno affrontato sacrifici durante il dopoguerra, costruendo le basi per il benessere di cui il paese ha goduto nei decenni successivi. Hanno lavorato duramente, spesso in condizioni di scarsa sicurezza e con tutele minime, e oggi, in età avanzata, si trovano a fronteggiare pericoli e ambiguità burocratiche.L’isolamento sociale, la digitalizzazione di molti servizi e la crescente difficoltà nel mantenere il proprio tenore di vita con una pensione sono problemi concreti. Nonostante ciò, continuano a essere un pilastro per molte famiglie italiane, spesso fornendo supporto economico e aiuto pratico ai più giovani.Anziani privilegiati, giovani penalizzatiDal punto di vista economico, gli anziani godono di alcune agevolazioni, come esenzioni su farmaci, sconti sui trasporti pubblici e tariffe agevolate per molti servizi. Inoltre, le pensioni, seppur non sempre sufficienti, garantiscono una forma di reddito stabile, che consente a molti di vivere con dignità.La situazione, però, è molto diversa per i giovani. L’incertezza lavorativa, i contratti precari e la difficoltà di accumulare contributi significativi rendono sempre più difficile immaginare un futuro con una pensione adeguata. Gli esperti avvertono che la gen Z potrebbe arrivare alla vecchiaia senza una vera sicurezza economica. Giovane adulto che si dispera (pexels) corrierino.itLa sorpresa di febbraioPer chi percepisce la pensione, però, si parla tutt’altro che di privilegio. Il 2025 porterà novità poco confortanti. A partire da febbraio, entrerà in vigore un aggiornamento dei coefficienti di trasformazione, con una riduzione del 2% per le pensioni di vecchiaia decorrenti tra il 2025 e il 2026. Questo cambiamento avrà un impatto significativo sugli importi che, secondo la CGIL, sarà di circa 25 euro al mese in meno, su un reddito annuo di 30.000 euro.Nel lungo periodo, si tratta di una perdita complessiva superiore a 5000 euro per il pensionato medio. Questo è accaduto perché i coefficienti di trasformazione vengono rivisti ogni due anni e così è successo anche adesso. Per riflettere l’aumento dell’aspettativa di vita, il coefficiente a 67 anni era pari al 5,7, mentre dal 2025 scenderà a 5,6. La pandemia aveva temporaneamente rallentato questa riduzione, ma ora il trend negativo è ripreso. Cosa resta da fare ai pensionati? Sicuramente informarsi su queste modifiche e pianificare le proprie finanze. Infine, sperare per il prossimo biennio. Navigazione articoliGratta e Vinci: super vincita con Turista per Sempre | Dove abita il fortunato Truffe Bonifici: cosa cambia se fai quelli istantanei | Massima attenzione