Scopri come fare per ottenere il reso e tenerti il prodotto
Persona felice del pacco Amazon (pexels) corrierino.it

L’azienda di Jeff Bezos non fa più resi Amazon. Da adesso in poi ti puoi tenere i tuoi soldi e nessuno ti dice niente.

Non tutti potrebbero saperlo ma Amazon è stata fondata da Jeff Bezos nel 1994, crescendo fino a diventare una delle più grandi aziende al mondo. Partita come una semplice libreria online, ha progressivamente ampliato la propria offerta fino a coprire praticamente ogni settore commerciale.

Oggi, Bezos è uno degli uomini più ricchi del pianeta, con un patrimonio che oscilla attorno ai 200 miliardi di dollari. Il suo successo lo ha portato a essere una figura influente non solo nel mondo degli affari, ma anche in quello politico.

Durante l’insediamento di Donald Trump, Bezos ha partecipato alla cerimonia al fianco di altri magnati della tecnologia, come Mark Zuckerberg ed Elon Musk. Questo evidenzia il peso sempre maggiore che il settore tech ha acquisito nella politica globale e il suo ruolo chiave nelle dinamiche economiche internazionali. Ma non è tutto.

Amazon Prime e il piccolo commerciante

Il servizio Amazon Prime ha rivoluzionato il modo in cui i consumatori occidentali acquistano prodotti online. Consegne rapide, offerte esclusive e accesso a contenuti digitali lo rendono estremamente conveniente per milioni di utenti. Tuttavia, la crescita esponenziale di Amazon ha avuto un impatto negativo sui piccoli rivenditori.

Molti negozi di quartiere faticano a competere con i prezzi e i servizi della piattaforma, portando a una progressiva scomparsa del commercio locale. Questo solleva un dilemma: se da un lato Amazon semplifica la vita dei consumatori, dall’altro mina la sopravvivenza delle piccole attività. Forse sarebbe opportuno rivalutare le proprie abitudini di acquisto?

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Un pacco Amazon (pexels) corrierino.it

La politica dei resi

Jeuxvideo.com ne parla molto bene. Una delle ultime tendenze di Amazon è la politica del rimborso senza reso. Per determinati articoli, soprattutto quelli di basso valore, il gigante dell’e-commerce preferisce rimborsare il cliente lasciandogli il prodotto, anziché sostenere i costi della restituzione. Ad esempio, un cavo venduto a 10 euro potrebbe comportare costi di reso superiori al suo stesso valore, rendendo più conveniente per l’azienda emettere un rimborso diretto.

Questa pratica si applica in particolare agli articoli monouso o a quelli il cui valore è inferiore ai costi di gestione della logistica inversa. Questo accade in Italia ma è negli Stati Uniti, dove i costi di spedizione sono spesso più alti rispetto all’Europa, che risulta ancora più vantaggiosa. Intanto però che cosa succede? Il truffaldino di turno potrebbe approfittarsene, tanto la multinazionale è così ricca da non sospettare nulla. Intanto, la CEO di Optoro, Amena Ali, ha affermato quanto segue in una intervista “I rimborsi siffatti sono un vantaggio di fedeltà non ufficiale”. E tu cosa ne pensi?