Blocco dell'Assegno di inclusione
Blocco dell’Assegno di inclusione – ilcorrierino.com

Il prossimo mese, migliaia di persone potrebbero vedersi bloccato l’Assegno di inclusione, comprese le domande in sospeso.

A poche ore dai nuovi pagamenti di maggio, un’altra notizia potrebbe mettere in allerta alcuni percettori: l’Assegno di inclusione potrebbe non essere pagato a migliaia di famiglie, e l’attenzione è rivolta al prossimo pagamento, quello di giugno. A rischio coloro che hanno fatto per prime domanda del beneficio, ossia tra il 18 dicembre e la fine di gennaio, indipendentemente se la domanda sia stata accettata o meno.

Le scadenze del Reddito di inclusione

Tra gli obblighi imposti dalla normativa (decreto n. 48 del 2023) vi è il dover passare presso i servizi sociali per la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo e la relativa firma del Patto di inclusione entro 120 giorni: in questo lasso di tempo termine deve esserci stato obbligatoriamente il primo incontro presso i servizi sociali, anche se non è stato dato al percettore nessun appuntamento.

Un termine, questo, che visti i ritardi accumulati nella prima fase iniziale, prevede l’inizio del calcolo a partire dall’invio del flusso delle domande Adi sulla piattaforma Gepi (anziché dalla sottoscrizione del Pad). Ossia a partire dal 26 gennaio (per quanto riguarda le domande inviate prima di questa data). Dunque, per i primi a farne domanda, il termine è scaduto il 25 maggio scorso, mentre per gli altri la scadenza avverrà nelle prossime settimane.

Ma come fare per mettersi in regola prima che avvenga la sospensione del sussidio?

Assegno di inclusione: come evitare il blocco di giugno
Assegno di inclusione: come evitare il blocco di giugno – ilcorrierino.com

Come mettersi in regole prima della sospensione dell’Assegno di inclusione

Come detto in precedenza, sia per chi ha già ricevuto la carta, che per chi attende ancora risposta, vi è il dover passare presso i servizi sociali per la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo e la relativa firma del Patto di inclusione entro 120 giorni dalla firma del Patto di attivazione digitale.

Tuttavia, potrebbe succedere, che il Comune sia indietro nelle convocazioni o comunque che non abbia ricevuto i dati di un nucleo familiare. Anche la comunicazione da parte del richiedente per eventuali variazioni è importante: i contatti, come numero di telefono e email, devono essere sempre aaggiornati, altrimenti risulta impossibile comunicare la data dell’appuntamento.

Per questo motivo la responsabilità finale viene rimandata al nucleo familiare, al quale viene data indicazione di doversi recare presso gli uffici incaricati del Comune di residenza persino in assenza di convocazione. Sebbene sia vero che la sospensione dell’Assegno di inclusione non equivale alla decadenza del beneficio, questa condizione potrebbe momentaneamente bloccare l’importo in attesa dell’appuntamento richiesto.

Dunque, se pensate di essere vicini alla scadenza dei 120 giorni, il primo passo è contattare il Comune per ottenere informazioni precise sul termine entro cui deve avvenire il passaggio. Successivamente, verificate che la convocazione sia prevista entro quella data; se così non fosse, cercate di fissare un appuntamento nei giorni precedenti per evitare la sospensione dell’Assegno di inclusione.