Assegno di inclusione sospeso (pexels.com) - ilcorrierino.com
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Novità in merito all’assegno di inclusione: sospeso per questi motivi, lo dice l’Inps in una comunicazione.

Molte sono state le polemiche in merito all’assegno di inclusione, ex reddito di cittadinanza, che hanno dominato per diversi mesi il dibattito pubblico e politico: molti sono stati a protestare in merito alla riforma dell’istituto del reddito, ma la sua profonda modifica è stata poi attuata dal Governo vigente.

Infatti i criteri di ricezione di questo sostegno sono diventati molto più stringenti, mentre è stata contemporaneamente implementata la proposta degli enti per la ricerca del lavoro in capo agli occupabili, i quali potranno ricevere solamente circa 350 euro al mese per un massimo di 12 mesi, un contributo pensato per sostenerli durante la ricerca del lavoro o i periodi di formazione.

Infatti anche in questo campo lo stato italiano si è attivato, inserendo una serie di corsi formativi gratuiti per i cittadini, che mirano all’inserimento o al reinserimento degli occupabili nel mondo del lavoro.

L’assegno di inclusione, quindi, è rimasto appannaggio di persone con disabilità e più in generale non occupabili, nuclei familiari il cui status è difficile da cambiare anche attraverso la ricerca di un impiego: eppure anche i meritevoli di assegno di inclusione si sono visti questa possibilità sfumare per colpa di una sospensione, la maggioranza è entrata nel panico: l’Inps ne chiarisce i motivi.

La comunicazione dell’istituto previdenziale

Ciò che molti non hanno fatto, ignorando la procedura, è stato presentarsi all’appuntamento presso i servizi sociali una volta erogata e approvata la richiesta di assegno di inclusione.

Si tratta di un passo fondamentale e obbligatorio che permette ai professionisti dei servizi sociali di appurare lo stato del nucleo familiare in difficoltà e di fornirgli, se necessario, eventuale sostegno.

Servizi sociali (pexels.com) - ilcorrierino.com
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La sospensione dell’assegno: i motivi spiegati

Se chi ha diritto all’assegno si è visto sospendere la somma che gli spetta, allora è possibile che non abbia rispettato l’incontro con i servizi sociali, che deve avvenire entro 120 giorni rispetto alla sottoscrizione del PAD ovvero, in prima applicazione, dalla comunicazione ai servizi sociali delle domande accolte.

In questo caso accade semplicemente che l’assegno viene posticipato fino al momento dell’avvenuto incontro: in quel frangente le persone che hanno diritto di percepire il sostegno economico si vedranno anche rimborsare i mesi in cui questo è stato sospeso. Nel caso in cui il nucleo familiare non si presenti mai all’incontro, allora decade la misura in beneficio di quest’ultimo.