Aiuto economico per scompenso cardiaco
Uomo con dolore al petto e banconote in euro (Canva) Ilcorrierino.com

Scopri tutte le novità che riguardano l’assegno di invalidità: ecco cosa accade a chi soffre di scompenso cardiaco. 

Tra tutti gli aiuti economici erogati da INPS, quelli relativi alle invalidità sono i più indispensabili. Come una sorta di pensione, le persone dichiarate invalide percepiscono, mese per mese, un sostegno.

Spesso, però, quando parliamo di invalidità, pensiamo a casi gravi, a persone non autosufficienti, trascurando il fatto che esistono anche altri tipi di invalidità, meno visibili, ma pur sempre importanti.

È il caso dello scompenso cardiaco, che mette a dura prova la vita di una persona. Fortunatamente, l’INPS ha pensato anche a questo genere di invalidità e ha messo a disposizione un aiuto economico. Scopriamone di più.

Regole per l’assegno di invalidità

L’assegno di invalidità viene percepito da coloro che hanno affrontato un evento grave e che non possono più lavorare come vorrebbero. Secondo la Legge n.118 1971, l’invalidità civile viene riconosciuta a chi presenta una menomazione fisica, psichica o intellettiva, che comporta una riduzione permanente della capacità lavorativa di almeno un terzo. Sarà la Commissione medica dell’ASL a decretare il grado di invalidità del soggetto in questione. Dal 33% al 66%, si parla di invalidità civile lieve; dal 67% al 99%, l’invalidità diventa civile medio-grave; al 100% corrisponde, poi, uno stato di non autosufficienza.

Anche l’infarto, così come altri incidenti, può portare a invalidità. Lo scompenso cardiaco, infatti, non permette di condurre una vita normale, in quanto il cuore non riesce a pompare sangue a sufficienza e qualsiasi sforzo potrebbe essere fatale. Anche la gravità dello scompenso cardiaco viene divisa in diverse categorie, tenendo conto di alcuni fattori, che andremo ora ad analizzare.

Assegno di invalidità per scompenso cardiaco
Uomo con attacco di cuore (Canva) Ilcorrierino.com

Scompenso cardiaco e invalidità

Per quanto riguarda la divisione della gravità dello scompenso cardiaco, troviamo prima lo scompenso asintomatico, con invalidità dal 21% al 30%. In questo caso, il paziente non presenta limitazioni significative, che gli impediscono di svolgere un’attività fisica ordinaria. Segue, poi, lo scompenso lieve, con invalidità dal 41% al 50%, situazione in cui il paziente può avvertire maggiore affaticamento, durante le attività fisiche moderate. Si prosegue con lo scompenso moderato-grave, con invalidità dal 71% all’80%, secondo cui il paziente può avvertire difficoltà respiratorie anche con una minima attività fisica. Si conclude con lo scompenso grave, con invalidità al 100%, per cui il paziente presenta sintomi anche a riposo.

Una volta aver fatto una netta distinzione tra le varie tipologie e gravità di scompenso, si potranno anche conoscere i relativi aiuti economici che spettano a ognuna. Nel caso in cui il paziente rientri nello scompenso moderato-grave e abbia avuto un infarto, potrà ricevere l’assegno mensile di assistenza e godere di molti altri benefici, come l’esenzione dal ticket sanitario, il congedo straordinario per cure, l’iscrizione nelle categorie protette per il lavoro. Chiaramente, l’INPS ha il diritto e l’obbligo di verificare che la condizione sia effettivamente quella riportata al momento della domanda. Grazie alla Legge di Bilancio 2025 e al Decreto Legislativo n. 62/2024, si sta cercando di accelerare i processi di verifica, così che le persone che hanno davvero bisogno dell’assegno di invalidità e dei relativi sostegni, ottengano al più presto i loro aiuti.