Automobili
Addio alle auto tradizionali (Pixabay) – Ilcorrierino.com

Procede, anche se molto lentamente, quella che l’Unione Europea definisce la transizione ecologica. Il destino di certe automobili è segnato

Il processo della cosiddetta transizione ecologica, varato dall’Unione Europa attraverso il cosiddetto ‘green deal‘, procede speditamente nonostante da tutta Europa si siano levate e continuino a levarsi milioni di voci di protesta. Il destino delle auto con motori termici però sembra ormai segnato.

C’è una data stabilita oltre la quale la produzione di auto a motori spinti da combustibili fossili terminerà una volta per tutte. A partire dal 2035 le uniche vetture a cui sarà consentito circolare saranno quelle a ricarica elettrica.

Una certezza ormai che ha mandato nel panico milioni di cittadini europei. Un malcontento sempre più diffuso che rischia di acuirsi nelle prossime settimane alla luce della notizia di una probabile modifica della normativa legata alle omologazioni in tema di emissioni.

Secondo quanto filtra da Strasburgo e Bruxelles, nel mirino sarebbero finite le automobili Diesel che secondo il protocollo fissato dall’Unione andranno fuori produzione nel 2035 come detto già in precedenza ma che in realtà potrebbero sparire con largo anticipo.

Auto, addio al Diesel in anticipo? È più che probabile, vediamo perché

La notizia che ha scatenato polemiche arriva dalla Germania, il paese più rappresentativo dell’UE, dove il ministro dei trasporti Volker Wissing, avrebbe inviato una lettera alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, accusandola di alimentare la crociata europea nei confronti delle automobili a motore termico.

Una lettera che da quanto filtra sarebbe una conseguenza dell’intenzione manifestata dalla UE di ricalcolare le emissioni delle automobili già in circolazione, considerate più alte rispetto al dato fatto registrare nella fase di omologazione.

Diesel
Addio al diesel (Pixabay) – Ilcorrierino.com

Auto, la decisione dell’UE scatena la rabbia dei cittadini: così non si può andare avanti

Detto questo sembra molto difficile che nonostante il malcontento sollevatosi da più parti l’Europa receda dalla sua intenzione di anticipare di qualche anno la fine dell’era delle auto Diesel. È possibile che i tempi siano dimezzati, dunque non oltre il 2030.

Di certo è che le decisioni calate dall’alto dell’Unione Europea non fanno altro che alimentare la rabbia di milioni di cittadini, che si sentono vittime di imposizioni che in gran parte non si sentono di condividere. Le conseguenze di questo malessere si riflettono in molti aspetti della vita sociale, a cominciare dalle consultazioni elettorali.