Servizio CAF (pexels.com) - ilcorrierino.com
Servizio CAF (pexels.com) – ilcorrierino.com

Una certificazione importante di cui troppi si stanno deliberatamente lavando le mani: il lavoro del CAF sostituito.

Richieste, certificazioni, documenti: sono davvero molti i moduli cartacei che vengono ancora richiesti dallo Stato e che è necessario procurarsi in presenza.

Fortunatamente, le P.A. si sono molto evolute negli ultimi anni.

Queste hanno messo a disposizione molti servizi telematici, così da ridurre file inutili agli sportelli.

Alcuni tipi di certificazioni, però, soggiacciono ancora alla necessità di recarsi personalmente presso un ufficio competente. In questo caso è persino difficile trovarlo: un rimpallo di responsabilità tra CAF e altri centri per il cittadino rende tutto difficile.

CAF, una semplice certificazione sembra diventare impossibile: le lamentele dei “sostituti”

La burocrazia italiana, seppure snellita grazie al web, consiste ancora in una enorme mole di scartoffie. Questo, oltre a rallentare le pratiche dei cittadini, rende più difficoltoso anche il lavoro di chi si occupa delle stesse. Questa realtà sta emergendo più che mai negli ultimi mesi in un processo di sperimentazione che ha coinvolto i medici di Firenze e di altre nove province italiane, selezionate per un nuovo assetto.

Al centro del processo in via di sperimentazione ci sono le certificazioni di disabilità e invalidità, che prevedono normalmente un iter complesso. Quest’ultimo si divide tra medici e una parte di amministrazione svolta dagli enti preposti. La sperimentazione avviata, invece, fa ricadere sui medici l’intero ingombro del lavoro previsto per l’ottenimento della certificazione, sia quello della visita in senso stretto, che quello amministrativo. Ecco cosa sta accadendo nelle nove province selezionate.

I medici e il lavoro amministrativo (pexels.com) - ilcorrierino.com
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Mole di lavoro incredibile per i medici: una certificazione richiede più di un’ora

A testimoniare l’ingombro lavorativo che il processo prevederebbe per i medici ci sono proprio coloro che stanno sperimentando questo nuovo assetto. Come riportato da lanazione.it, a parlare della questione c’è il segretario provinciale della Federazione italiana dei medici medicina generale (Fimmg) e medico Alessandro Bonci:Se prima per preparare una certificazione di invalidità potevo impiegare un quarto d’ora adesso mi ci può volere anche più di un’ora“, ha raccontato. “Ci siamo praticamente sostituiti ai patronati“, ha affermato poi. “Credo che molti medici si rifiuteranno di fornire questo servizio“, ha aggiunto il dottor Iacopo Periti.

La parte amministrativa finora si è rivelata essere ingombrante per i medici, che in questo modo sono costretti a togliere tempo alle altre visite. Non resta, comunque, che attendere le decisioni del Governo al concludersi del periodo di sperimentazione.