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Cancella immediatamente queste applicazioni: ti spiano di notte | Non puoi accorgertene

App dello smartphone
App dello smartphone – ilcorrierino.com

Alcune app presenti nei nostri dispositivi richiedono permessi che, se ignorati dagli utenti, possono dare accesso alla nostra privacy.

In questo periodo storico vi è un filo sottile tra la privacy e la sua violazione. Il motivo, per quanto scontato, è dovuto da progresso tecnologico: i nostri smartphone sono sempre con noi – notte compresa – ma nella stramaggioranza dei casi, non siamo pienamente consapevoli dei loro potenziali.

Partiamo da un esempio comune: a tutti sarà capitato di parlare con qualcuno e, improvvisamente, Google o i social network hanno proposto una pubblicità di un luogo dove mangiare, ancor prima che questa ricerca sia stata effettuata da noi. Si tratta di pura confusione? Eppure scavando tra la memoria (e la cronologia) si è certi di non aver cercato nulla di simile, ma di averne solamente parlato a voce. La verità è che gli smartphone, possono diventare potenti strumenti pubblicitari nelle mani di aziende desiderose di raccogliere dati per comprendere i nostri interessi e influenzare le nostre scelte d’acquisto.

Le app che ci spiano

L’utilizzo della posizione, del microfono e della fotocamera, se usati in maniera scorretta, sono vere e proprie invasioni di privacy, spesso autorizzate da noi stessi senza consapevolezza delle implicazioni. Alcune app di mappe, per esempio, possono tracciare la nostra posizione anche quando non sono in uso.

Sebbene questo concetto possa sembrare un luogo comune o una credenza, basti pensare all’azienda CMG Local Solutions. La stessa ha sviluppato un servizio che, teoricamente, potrebbe ascoltare le nostre conversazioni tramite gli smartphone.

Tuttavia, giganti come Google, Amazon ed Apple negano categoricamente di attivare tali funzioni sui loro dispositivi. “Da anni, Android impedisce alle applicazioni di raccogliere audio quando non sono attivamente utilizzate”, ha affermato Google. Eppure, molte volte, è proprio l’assistente vocale ad attivarsi in maniera automatica. Tra dubbi e misteri sulla questione, è possibile proteggere la nostra privacy prendendo alcune semplici – quanto importanti – precauzioni.

Come difendere la nostra privacy dalle app spia
Come difendere la nostra privacy dalle app spia – ilcorrierino.com

Come difendersi

Quando scarichiamo un’app per la prima volta, è importante valutare attentamente le autorizzazioni richieste e concedere accesso solo quando strettamente necessario. A tal proposito, il consiglio è quello di approvare l’utilizzo di microfono, posizione e fotocamera solo quando l’app è attiva. Inoltre, scaricare applicazioni non certificate e da fonti non attendibili, comporta inevitabilmente il rischio di essere controllati dai programmatori il cui scopo è proprio quello di raccogliere più dati possibili per venderli, o addirittura, utilizzarli in maniera illecita.

Ma come fare per proteggere la propria privacy? Inanzitutto cancellare le app non sicure. In seconda battuta, se si vuole rimuovere i permessi di app già installate, si può fare in autonomia dalle impostazioni del dispositivo. Su Android, bisogna andare su Impostazioni > Privacy > Gestione autorizzazioni. Su iOS, semplicemente su Impostazioni > Privacy.

Non esistono prove ufficiali che confermino che i nostri smartphone possano ascoltarci di nascosto. Tuttavia, la proposta di CMG,  ci conferma come tale tecnologia è reale e che alcune aziende potrebbero essere interessate a sfruttarla. L’annuncio parla appunto di algoritmi di machine learning per analizzare le conversazioni e comprendere le esigenze degli utenti. Un servizio, questo, per le aziende che desiderano inviare pubblicità personalizzate.