Fascio di carote
Carote in primo piano su tagliere (Pexels) Ilcorrierino.com

Uno dei cibi più amati da grandi e piccini, in realtà, avrebbe dovuto avere un altro colore: ecco quello che non sai sulle carote.

Le carote sono tra gli ortaggi più mangiati a tavola. Il loro sapore dolciastro e la loro consistenza fa sì che ne vadano matti sia i grandi che i più piccoli. Sono ottime in diverse preparazioni, dalla classica, ovvero a insalata a quelle che ne prevedono la cottura.

Mangiare le carote, non solo accontenta e soddisfa il palato, ma ti permette anche di godere di una serie di benefici non da poco. Questo alimento, infatti, è ricco di nutrienti che fanno bene all’organismo, come la vitamina A, essenziale per la salute degli occhi, ma anche per quella della pelle, aiutando a prevenire problemi cutanei come l’acne.

Inoltre, il beta-carotene, convertito poi in vitamina A, aiuta a proteggere il corpo dai danni dei radicali liberi, riducendo il rischio di malattie croniche. Le carote sono anche un’ottima fonte di fibre, favoriscono la digestione e aiutano a mantenere regolare il transito intestinale. Tralasciando, per un attimo, tutte le sue proprietà, però, forse non sai che dietro la storia di questo ortaggio c’è molto di più. In realtà, le carote dovrebbero essere di un altro colore. Ecco tutte le curiosità al riguardo.

L’evoluzione del colore arancione

Tutti noi, oggi, conosciamo la carota come un cibo arancione, ma all’epoca c’erano altre sfumature a prevalere. Infatti, le varietà originarie, che provenivano dall’Afghanistan, erano tra il porpora e il viola, ma esistevano anche quelle gialle, nere e rosse. Tuttavia, il colore che ancora oggi prevale sulle nostre tavole è l’arancione e questo fu studiato dai contadini olandesi, tra il XVI e il XVII secolo, per rendere omaggio a Guglielmo d’Orange, il capostipite dell’attuale dinastia regnante in Olanda.

Questo fu, per loro, l’eroe che, nel 1568, avviò la rivolta dei Paesi Bassi contro il dominio spagnolo, facendogli ottenere l’indipendenza. E così, gli agricoltori, decisero di virare il colore delle carote verso l’arancione, in onore del loro salvatore. Ad oggi, noi conosciamo questo alimento così, come è stato creato dai contadini olandesi, ma da qualche parte del nostro Paese, c’è chi utilizza ancora le carote violacee.

Carote viola
Insieme di fasci di carote violacee (Pexels) Ilcorrierino.com

Una carota inusuale

Non capita tutti i giorni di vedere le carote viola, eppure le semenze afgane non si sono del tutte estinte. Alcuni agricoltori europei hanno continuato a coltivarle, perché ritengono che questo ortaggio sia ricco di antiossidanti.

Si possono trovare persino in Italia, più nello specifico in Puglia, dove esistono coltivazioni di carote viola nei pressi di Polignano a Mare, in provincia di Bari e a Tiggiano, Lecce.