dare a qualcuno le chiavi dell'auto
Quando non è possibile guidare l’auto di un’altra persona – ilcorrierino.com

La legge parla chiaro: neanche i familiari possono guidare l’auto di un’altra persona se non in determinate condizioni.

A chi non è mai capitato, almeno una volta nella vita, di guidare l’auto di un’altra persona. Questo si può verificare in diverse circostanze, che spaziano dalla semplice richiesta del veicolo da parte del figlio al proprio genitore, fino a un amico che guida la nostra auto all’uscita da un locale laddove si fosse bevuto un bicchiere di troppo.

Le casistiche sono tante, ma la legge parla chiaro e – come sempre –  non ammette interpretazioni. In alcune circostanze, guidare il veicolo intestato ad un’altra persona non costituisce alcuna infrazione, ma per farlo, è bene conoscere nel dettaglio cosa dice il Codice della Strada al riguardo. Questo vale soprattutto per chi guida il veicolo di un familiare, poiché questo atteggiamento, se non svolto in maniera corretta, può portare a sanzioni importanti, nonché al ritiro della carta di circolazione.

Le regole per guidare un’auto intestata ad altri

Partiamo subito col precisare che guidare per un giorno l’auto, che sia di un amico, di un convivente, coniuge o familiare, non comporta alcuna conseguenza. Il problema sorge nel momento in cui questo atteggiamento si prolunga nel tempo. Dal 3 novembre 2014, il Codice della Strada, art. 94 comma 4-bis, consente di guidare un’auto intestata a un familiare, coniuge o convivente. Tuttavia, questo atteggiamento non è privo di problematiche. Nel momento in cui avviene un controllo, le autorità devono in primis verificare il legame familiare o di convivenza con il proprietario del veicolo.

Questo controllo avviene tramite il database dell’anagrafe del Comune, quindi il conducente non deve portare con sé documenti che attestino tali legami. Se l’auto appartiene a un familiare non convivente, il conducente è considerato ‘soggetto estraneo’. Nel caso di un’auto intestata a un defunto, gli eredi devono pagare il bollo e aggiornare il nominativo del proprietario sulla carta di circolazione per fini assicurativi e per poter circolare.

Per legge, guidare un’auto intestata a una persona non familiare per più di 30 giorni senza annotarlo sulla carta di circolazione comporta multe e sanzioni. Se invece a utilizzare l’auto è un congiunto convivente, le Forze dell’Ordine utilizzeranno il database anagrafico.

Posto di blocco
Guidare un’auto non propria: le sanzioni – ilcorrierino.com

Le sanzioni per le violazioni

Le sanzioni per chi guida un’auto intestata a un altro variano da un minimo di 516,46 euro a un massimo di 2582,28 euro. Nei casi più gravi, si rischia il ritiro della carta di circolazione del veicolo. In buona sostanza, se si prevede di guidare un’auto intestata a un’altra persona per più di 30 giorni, occorre annotare il nuovo conducente sulla carta di circolazione e comunicare quanto prima il cambiamento alla motorizzazione.