Tasse (pexels.com) - ilcorrierino.com
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Non tutti sanno che c’è una imponente spesa che può essere recuperata: ecco di quale si tratta, dillo al commercialista.

Sono diverse le spese che possono essere recuperate grazie alla dichiarazione dei redditi, nell’ambito della quale è possibile fare presente allo stato di aver pagato ad esempio delle visite mediche.

Alcune delle spese sostenute dal contribuente possono essere rimborsate dallo stato almeno in parte, per quanto riguarda soprattutto proprio la parte della tassazione: non tutti, però, sono a conoscenza delle spese che possono andare in detrazione.

Ormai è noto che i costi sostenuti per medicine e visite mediche debbono essere portate in detrazione, ma ci sono altri tipi di costi che sono meno noti ai contribuenti, il che spesso risulta in un rimborso minore rispetto a quanto spetterebbe.

Oggi parliamo di una somma in particolare, quella spesa per l’istruzione nello specifico: ecco quanto puoi recuperare se hai scelto di prendere una laurea.

L’istruzione ripaga, in tutti i sensi

Uscita in Gazzetta ufficiale del 30 gennaio 2024, una direttiva fa presente che è possibile portare in detrazione le spese relative all’Università privata: è il decreto del MUR che è intervenuto a fissare gli importi massimi da indicare nel modello 730 relativamente a questo tipo di spesa sostenuta dal contribuente.

Il rimborso in questo caso è in capo all’Irpef, infatti possono essere recuperati costi equivalenti al 19% della tassa sui costi sostenuti per Università o formazione post laurea. Tutto ciò, però, è valido, appunto, entro alcuni importi al cui soglia è determinata ogni anni dal Ministero dell’Università.

Studente (pexels.com) - ilcorrierino.com
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I limiti imposti dal ministero

Non tutti sono a conoscenza del fatto che le detrazioni spettano anche nel caso in cui ci si iscriva ad Atenei privati, ma in tal caso vi è un ulteriore vincolo: tali spese non possono essere superiori a quelle stabilite per le tasse e i contributi per gli studi con un indirizzo uguale o affine svolti nelle università statali della stessa città o della stessa regione.

Se si configura in questo ambito una eccedenza, allora su di essa non verranno applicate detrazioni. I limiti di importo di quest’anno (2024) sono suddivisi in quattro aree disciplinari e variano in base alla zona geografica. Per l’area disciplinare Medica i limiti sono al nord di 3.900 euro, al centro di 3.100euro e al sud di 2.900euro; per quella sanitaria al nord è previsto un importo massimo di 3.900euro, al centro di 2.900euro, al sud 2.700euro; per quanto riguarda l’area scientifico-tecnologica si parla di 3.700euro al nord, 2.900euro nel centro e 2.600euro al sud; infine, per l’area disciplinare umanistico-sociale gli importi fissati nel nord nel centro e nel sud corrispondono rispettivamente a 3.200euro, 2.800euro e 2.500euro.