Dichiarazione dei redditi, da ora devi dichiarare anche i regali ricevuti: ti viene la finanza alla porta di casa
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Precisazioni sul fisco da parte dello stato: ecco cosa è necessario dichiarare per non ritrovarsi nei guai con la legge.
La pressione fiscale in Italia è uno degli aspetti che più è criticato soprattutto da parte della classe medio-bassa, che è poi quella preponderante nel nostro Paese: le numerose tasse e imposte che sono richieste ogni anno per rimpinguare le casse statali spolpano fino all’osso i nuclei familiari con un reddito nella media.
Probabilmente per questo motivo il Governo ha deciso di emanare o prorogare una serie di bonus che permettono di ricevere denaro una tantum, oppure di avere la possibilità di essere esenti o di vedersi ridotte tasse come l’Irpef – basti pensare, ad esempio, al bonus mobili.
Per ottenere questi bonus è necessario presentare l’Isee, che è un documento molto importante in quanto è indicatore della ricchezza del nostro nucleo familiare: se l’Isee è inferiore a una certa soglia, se si hanno figli a carico, insomma se l’Isee rispecchia i requisiti richiesti per ottenere il bonus o l’agevolazione, allora potremo procedere alla domanda.
Ultimamente si è molto discusso di cosa si debba dichiarare allo Stato: finora, ad esempio, i regali erano esenti, e molte persone si sono poste il problema di comprendere quale fosse la precisa linea di confine tra un regalo e, invece, una donazione, che è soggetta a tassazione. Giungono chiarimenti proprio in merito a questo.
Tassa sui regali di Natale? Cittadini infuriati
Capita spesso che quando si è in difficoltà, piuttosto che rivolgersi a un istituto di credito, ci si rivolge ai propri cari per avere un prestito che promettiamo di restituire: in genere questa pratica non è suggellata da contratti o altro, in quanto si presuppone sia sufficiente il solo vincolo che riguarda una promessa fata e come sola assicurazione la fiducia che intercorre nei rapporti familiari.
Bisogna, però, domandarsi in che modo questo tipo di rapporto economico, anche se non disciplinato, sia visto dallo Stato e se sia necessario informare eventuali enti competenti dei nostri movimenti economici.
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Prestiti privati e ruolo del fisco
Fortunatamente, l’Agenzia delle Entrate né altri enti devono entrare nei rapporti che intercorrono tra familiari o amici quando si parla di un prestito privato: bisogna avere una sola accortezza.
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che la eventuale restituzione del denaro a rate potrebbe far insospettire i funzionari e dunque far scattare un controllo da parte degli enti preposti: per evitare che questo possa accadere, si consiglia di redigere sempre un contratto scritto, che abbia una data determinata da un timbro postale o una marcatura digitale.