Bonus Mamme lavoratrici (Pixabay) – ilcorrierino.comBonus Mamme, non è tutto come sembra, con l’adesione infatti aumentano anche le tasse: ecco perchè e i dettagliE’ da un pò che si parla della famosa agevolazione per le madri lavoratrici che svolgono un lavoro dipendente a tempo indeterminato nel settore pubblico o privato, anche part-time.Questo supporto nasce con lo scopo di sostenere la natalità e soprattutto le famiglie numerose basato su un‘esenzione contributiva per le madri che abbiano almeno due figli.Nello specifico, per le lavoratrici con almeno tre figli l’esonero è previsto per i periodi di paga che vanno dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo. Per le mamme con 2 figli, invece, è previsto, in via sperimentale, solo per il 2024 e fino al mese di compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo.Tuttavia, le lavoratrici che percepiscono uno stipendio più alto infatti, sono più avvantaggiate rispetto a chi ha un reddito più basso. Paradossalmente si basa proprio su questo principio il bonus mamme introdotto dal governo Meloni. Questo provvedimento infatti, in realtà è un mezzo flop che potrebbe creare molti problemi a quelle madri di famiglie numerose che ne stanno facendo richiesta. Ecco perchè.Bonus Mamme lavoratrici: un mezzo flopCome riporta l’analisi effettuata da Fisac Cgil, il taglio dei contributi previsto dall’esonero non porta a un corrispondente innalzamento della retribuzione netta, anzi rischia di far scendere l’importo dell’assegno unico. A trarre maggiore beneficio sarebbero le lavoratrici con un reddito lordo tra i 3mila e i 4mila euro.Il taglio dei contributi previsto dal cosiddetto bonus mamme lavoratrici (che a seconda dei livelli di reddito potrà essere del 2,19%, del 3,19% o del 9,19%, nel limite di 250 euro al mese) non porterebbe in un pari aumento della retribuzione netta. Ma non è tutto: la diminuzione della trattenuta previdenziale può portare a far crescere l’imponibile fiscale e, conseguentemente, l’Irpef da pagare. Inoltre, all’ aumentare del reddito lordo può aumentare anche l’Isee, l’indicatore usato per calcolare l’importo dell’assegno unico e di altre agevolazioni. Bonus Mamme Lavoratrici (Pixabay) -ilcorrierino.comBonus Mamme Lavoratrici: un esempio delle conseguenze negativeCome anticipato, il rischio è quindi che, a fronte di un esonero parziale o totale dei contributi versati dalla lavoratrice, le famiglie vadano poi incontro a una riduzione di altre misure di sostegno come l’assegno unico.Secondo la tabella elaborata da Fisac Cgil, una lavoratrice con figli che abbia un reddito lordo mensile di 2mila euro, a fronte di un esonero contributivo di 64 euro avrà un aumento della retribuzione netta di 49 euro, dato che dovrà pagare 15 euro in più di Irpef. Stesso discorso per chi ha 2.500 euro di reddito lordo mensile: con 80 euro di contributi in meno la busta paga sale di 52 euro. L’”effetto onda” si nota quando il reddito lordo raggiunge i 3mila euro: in questo caso lo sgravio contributivo raggiunge i 250 euro ma la retribuzione netta aumenta di soli 163 euro. Cifra praticamente identica per chi ha un reddito lordo mensile di 4mila euro: anche in questo caso lo sgravio è di 250 euro, ma la lavoratrice vedrà aumentare il proprio stipendio mensile solo di 162 euro. Cifra più bassa per chi ha un reddito lordo mensile di 5mila euro: la busta paga sale solamente di 142 euro, a fronte di 250 euro di sgravio. Navigazione articoliDetrazione, ti basta dichiarare queste spese e vinci: 2000€ recuperati tranquillamente Intelligenza artificiale, come diventare ricchi velocemente: la risposta è clamorosa | Potrebbe funzionare