Casa green (pexels.com) - ilcorrierino.com
Casa green (pexels.com) – ilcorrierino.com

Le norme edilizie vanno ancora una volta a dare una sferzata importante al portafoglio dei cittadini italiani: la direttiva porta al caos.

Negli ultimi anni si è parlato non poco della direttiva “Casa Green” che è stata messa in campo proprio dell’Unione Europea per tutti i Paesi membri.

Infatti, la sostenibilità ambientale è uno degli obiettivi centrali di molti provvedimenti.

Non a caso, la direttiva prevede obiettivi a lungo termine, ma anche a breve.

Non sono pochi i cittadini preoccupati, visto che non sembrano esservi differenziazioni per le prime e le seconde case, come avviene, invece, con l’IMU. Per mettere in regola questo tipo di edifici, in particolare, servono decine di migliaia di euro.

Una batosta non da poco: se non regolarizzi tutto rischi di rimanere senza casa

Ancor prima di poter uniformare le nostre case rispetto alle direttive green dell’UE, queste devono rispettare le norme predisposte a livello nazionale in Italia. Una delle ultime novità introdotte nell’ordinamento risale allo scorso anno: si tratta del decreto casa. Quest’ultimo va a disciplinare le sanzioni e le possibilità in capo al cittadino per regolarizzare gli immobili in suo possesso.

Sappiamo, infatti, quanto sia complesso ottenere autorizzazioni per costruire o eseguire modifiche importanti, come quelle che portano alla creazione di nuovi ambienti che dovrebbero essere riportate poi anche a livello catastale. Nonostante lo Stato preveda la possibilità di sanare le difformità, in alcuni casi ci sono comunque delle sanzioni veramente ingenti: si parla soprattutto di quei casi in cui gli interventi vanno ad aumentare in modo consistente il valore dell’immobile.

Ristrutturazioni, sanatorie e sanzioni (pexels.com) - ilcorrierino.com
Ristrutturazioni, sanatorie e sanzioni (pexels.com) – ilcorrierino.com

Trentamila euro o più per pochi metri quadri: fai i conti prima di chiamare la ditta di costruzioni

Il decreto Salva Casa va a introdurre una sanzione che permette, però, quando pagata, di regolarizzare anche difformità piuttosto pesanti. Ad esempio, il valore dell’immobile di certo aumenterà nel caso in cui si aggiunga una stanza o una veranda. L’aumento del valore dell’immobile, dunque, rende la situazione adatta al pagamento della sanzione, il cui valore dipenderà proprio dall’entità dell’aumento stesso: il massimo della sanzione è stato posto a ben 30.984  euro, una cifra non esattamente irrisoria.

Oltre alla sanzione introdotta, il Decreto Salva Casa ha introdotto una importante semplificazione nelle procedure di sanatoria per le difformità. In precedenza, infatti, era necessario presentare una istanza che ripercorresse l’intera storia dell’immobile: oggi non è più così, visto che sarà richiesta la documentazione relativa all’immobile solamente a partire dall’ultimo intervento eseguito.