Eredità rifiutata dalla banca: la storia che arriva da Foggia
Eredità rifiutata dalla banca: la storia che arriva da Foggia – ilcorrierino.com

A seguito della morte di uno zio deceduto, una donna riceve in eredità 480 milioni di lire, ma la banca si rifiuta di cambiarle: ecco cosa è successo.

Una storia incredibile ha colpito un’anziana signora di Foggia, che si è ritrovata erede di una fortuna in lire conservata presso la Banca Intesa San Paolo di Parma. La scoperta di essere l’unica erede di 480 milioni lasciati dallo zio deceduto, un uomo senza figli, si è trasformata presto in una delusione: la somma non poteva essere ritirata perché in lire.

Eredità milionaria, ma in lire

La signora, superati gli 80 anni, ha ricevuto la notifica della sua eredità milionaria con grande sorpresa. Tuttavia, la gioia è stata breve quando i funzionari della banca hanno rifiutato di cambiare le lire in euro. Il motivo è abbastanza chiaro ma poco conosciuto: la normativa italiana prevede che la conversione delle lire in euro non è possibile oltre dieci anni dall’entrata in vigore della moneta unica europea. Nonostante ciò, la donna non si è arresa.

Determinata a ottenere ciò che le spettava, la signora ha deciso di intraprendere un’azione legale con l’aiuto di due avvocate esperte nel campo della conversione monetaria internazionale: Patrizia De Paola ed Elena Caparello, appartenenti al Foro di Roma. Le legali hanno sostenuto che il termine di prescrizione decennale per la conversione monetaria dovrebbe iniziare solo quando il soggetto entra effettivamente in possesso del denaro, non prima. Questo principio è regolato dall’art. 2935 del codice civile. Da qui, la svolta.

Banca d'Italia
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La speranza si trasforma in giustizia

Il caso dell signora di Foggia è solo un esempio di quello che potrebbe accadere a chiunque. Lo studio legale ha spiegato che il primo passo in questi casi è inviare una diffida stragiudiziale a Bankitalia, comunicazione da fare tramite Pec per garantire la certificazione e il valore legale.

La stessa comunicazione deve essere inviata anche al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Se non si ottiene una risposta positiva, si prosegue con una causa civile presso il Tribunale di Roma, poiché gli enti ufficiali responsabili della conversione e del pagamento hanno sede nella Capitale.

La signora, grazie alla sua resilienza e determinazione, non solo è riuscita ad ottenere ciò che le spetta di diritto, ma ha fatto chiarezza su una situazione complessa in cui moltissime persone si potrebbero trovare. L’iter, infatti, rimane lo stesso e garantisce di ottenere il denaro spettante a chiunque potrebbe trovarsi alle prese con un’eredità non ancora cambiata in euro. La cifra ottenuta dalla donna grazie a questo procedimento, convertita in euro, ammonta a circa 235 mila euro.