Shock post Europee (ANSAfoto) - ilcorrierino.com
Shock post Europee (ANSAfoto) – ilcorrierino.com

Dopo il risultato delle elezioni europee si diffonde una notizia che lascia molti basiti: una tassa per le coppie.

Sono passati pochissimi giorni da quando gli italiani, così come i cittadini di altri paesi che fanno parte dell’UE, sono stati chiamati alle Urne a esprimere il proprio voto per le elezioni europee.

La maggioranza di voti ottenuta dal partito del Presidente del Consiglio in carica è stata incontestabile, e questo ha dato una importante conferma dopo quasi due anni dall’elezione di Giorgia Meloni e dall’espressione del popolo che aveva conferito la maggioranza di voti per la coalizione di centro destra.

Sono numerosi i temi che preoccupano i cittadini del Bel Paese, in prima fila, senza dubbio, ci sono le tasse, che vanno a incidere pesantemente sui bilanci dei nuclei familiari spesso in difficoltà.

Da pochi giorni è scaduto il pagamento per parte della tassa sugli immobili, l’Imu: proprio in merito a questo vi sono state delle importanti novità, ecco cosa è stato deciso.

Novità sulla tassa sulla seconda casa

Non tutti conoscono a fondo la normativa fiscale che riguarda la tassa sulla casa, l’Imu. Anche per questo motivo è necessario ricordare cosa avvenne nel 2023, quando fu emanata una importante sentenza proprio in merito al pagamento e all’esenzione di questo tipo di imposta.

Nello specifico parliamo della sentenza 2747 del 2023 della Corte di Cassazione, che ha riconosciuto a un cittadino, dunque, per estensione, a tutti coloro che si trovino nelle stesse condizioni del singolo, la possibilità di esenzione dal pagamento dell’Imu: vediamo quali sono stati i motivi.

Imu, l'esenzione (depositphotos) - ilcorrierino.com
Imu, l’esenzione (depositphotos) – ilcorrierino.com

Chi può essere esente

La sentenza sopra citata aveva riconosciuto al cittadino il diritto all’esenzione dall’Imu in quanto persona separata che non risiede più nell’immobile di sua proprietà. In quasi tutte le circostanze, se si possiede un immobile ma non vi si abita, allora quell’immobile è considerato “seconda casa”, pertanto è necessario procedere al pagamento dell’Imposta.

Inoltre, la Corte di Cassazione ha stabilito che anche i coniugi con diversa residenza hanno diritto alla doppia esenzione, poiché ognuno può considerare come prima casa quella in cui ha la residenza: si tratta di una zona piuttosto ambigua in quanto il matrimonio prevederebbe la condivisione di una stessa residenza. Si tratta, comunque, di esenzioni che vanno a favore del cittadino: molti, infatti, trovano ingiusto che si debba pagare l’Imu quando la seconda casa è sfitta, disabitata e non utilizzata in alcun modo, in quanto non produce alcun tipo di reddito.