Un patto di reciproca collaborazione tra l’Inps, i cittadini e le imprese. Era ciò che voleva il Governo Meloni fin dal suo insediamento

Il Governo italiano presieduto da Giorgia Meloni tende una mano a chi non ha versato i contributi all’Inps. Una vera e propria ciambella di salvataggio che l’esecutivo di centrodestra ha deciso di lanciare nei confronti d cittadini e imprese.

Si tratta di alcune norme introdotte dal decreto legge n. 19/2024 e convertite con la legge n. 56/2024 entrate in vigore in questo inizio di settembre e che si pongono come obiettivo una graduale normalizzazione dei rapporti tra i cittadini inadempienti e l’Istituto di Previdenza Sociale.

In sostanza tutti coloro che non hanno versato i contributi possono rimediare entro 120 giorni dalla scadenza prevista versando una sanzione ridotta in base ai tassi imposti dalla Bce senza l’aggiunta del 5,5% previsto in questi casi.

Inoltre se chi riceve un avviso dall’Inps riesce a versare il dovuto entro un mese dall’avvenuta ricezione dell’avviso stesso può ottenere una decurtazione del 50% delle sanzioni. Come si può vedere si tratta di misure volte a favorire il rientro delle persone inadempienti nell’alveo di un rapporto proficuo con l’Inps.

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Queste nuove norme insieme ad altre approvate in precedenza dall’esecutivo hanno prodotto importanti cambiamenti legati al sistema delle sanzioni in materia di contribuzione, che in precedenza puniva il mancato versamento di contributi con sanzioni civili e penali.

L’attuale riforma riguarda soprattutto le sanzioni civili per omissione ed evasione contributiva. Le nuove regole modificano le sanzioni in base alla tempistica di pagamento, rendendo più semplice e conveniente regolarizzare i conti con l’Inps. Il regime si applica a tutti coloro che non pagano i contributi dovuti o lo fanno in misura inferiore.

Agenzia entrate
L’Agenzia delle entrate (Ansa) – Ilcorrierino.com

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Come detto in precedenza in caso di omissione contributiva, se i contributi sono versati entro 120 giorni dalla scadenza la maggiorazione del 5,5% non si applica, limitando la sanzione al solo tasso imposto dalla Banca Centrale Europea.

Per quanto concerne invece l’evasione contributiva la sanzione varia tra il 30% e il 60% dei contributi non versati. Nel caso in cui la situazione fosse denunciata spontaneamente e il versamento avvenisse entro 12 mesi, la sanzione è ridotta al tasso Bce maggiorato del 5,5% o del 7,5%, a seconda della tempestività del pagamento.