Scopri cosa fare con l'INPS
Persona ansiosa (pexels) corrierino.it

Non tutti potevano aspettarselo, ma l’INPS ti può chiamare per un bonifico. Non farli aspettare o devi dire addio al bonus.

Quando senti INPS, una delle prime reazioni è un misto tra rispetto e timore. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale è il pilastro del sistema previdenziale italiano, ma anche uno dei luoghi digitali e fisici più complessi da navigare. Nato nel lontano 1933, l’INPS è l’erede di varie casse previdenziali precedenti.

Da allora si occupa di un sacco di cose: pensioni, disoccupazione, maternità, invalidità civile, bonus vari, e chi più ne ha più ne metta. Negli anni, l’INPS ha cercato di rinnovarsi, passando dalla carta al digitale. Ora ha il portale, la PEC, lo SPID, e pure una certa presenza sui social.

Ma nonostante i tentativi di modernizzazione, resta una macchina mastodontica che spaventa molti e confonde chiunque. Però, parliamoci chiaro: senza l’INPS, buona parte del paese starebbe peggio. È il nostro salvadanaio nazionale, quello che raccoglie i contributi di una vita e, se tutto va bene, li restituisce in forma di pensione.

Anziani e burocrazia

E qui arriva il problema: gli anziani e la burocrazia digitale non vanno d’accordo. C’è chi ci prova col cellulare del nipote, chi stampa fogli su fogli e va allo sportello INPS come se fosse il mercato del sabato mattina. Ma spesso, dopo ore in fila o minuti infiniti al telefono, torna a casa senza aver concluso nulla.

Il risultato? Frustrazione, confusione, e quel senso di nostalgica riprovazione per i tempi andati, ritenuti più semplici da affrontare e diciamolo, non è totalmente sbagliato.

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Due generazioni a confronto (pexels) corrierino.it

Cosa succede entro maggio?

Temporeale.info.it ha diffuso la notizia. Se sei un pensionato o hai genitori e nonni da aiutare, c’è una cosa importantissima da sapere: i rimborsi fiscali del 730 arrivano prima se si fa tutto entro il 31 maggio. È scritto nero su bianco: se la dichiarazione dei redditi viene presentata entro fine maggio, l’INPS riceve il 730-3, ossia quel documento che serve per calcolare il rimborso, entro il 15 giugno.

Risultato? Il rimborso arriva con la pensione di agosto. Se invece si invia il 730 dal 1° al 20 giugno, i rimborsi slittano a settembre. Dal 21 giugno al 15 luglio? Ancora peggio: i soldi arrivano tra settembre e ottobre. E se aspetti fino al 31 agosto, si va direttamente a ottobre. Presenti la dichiarazione il 30 settembre? Bene, preparati a ricevere il rimborso a novembre. Questo è ovvio, poiché benché sia tutto automatizzato, dall’altra parte c’è sempre un umano che deve fare qualche conteggio e ha bisogno di tempo.