La scienza della genetica (depositphotos) - ilcorrierino.com
La scienza della genetica (depositphotos) – ilcorrierino.com

Una novità che riguarda la nostra intelligenza fa impazzire tutti: ecco da chi la prendiamo, finalmente è stato svelato.

L’intelligenza è un concetto davvero molto sfaccettato, che non risponde solamente a logiche numeriche legate al Quoziente di Intelligenza, ma a una serie di fattori e di punti di vista particolari.

Sarebbe, infatti, più corretto parlare di intelligenze, al plurale, in quanto ve ne sono moltissimi tipi, basti pensare a una di cui si parla più frequentemente negli ultimi anni: l’intelligenza emotiva.

L’intelligenza emotiva permette di essere empatici con l’altra persona, di comprendere situazioni complesse magari a livello sociale, di scegliere le parole giuste per consolare un amico e molto altro; si tratta di una intelligenza senza dubbio diversa rispetto a quella logica, eppure spesso viene considerata come secondaria per motivi puramente acquisiti e di tipo culturale.

Detto ciò, sembra vi siano delle novità in merito all’intelligenza dell’individuo: sembra vi sia un parente specifico che la possa trasmettere, ecco quale.

La linea ereditaria dell’intelligenza

Secondo alcuni studi, infatti, è più probabile ereditare la caratteristica dell’intelligenza dalla propria madre: i risultati della ricerca sono stati pubblicati su Psichology Spot.

Ovviamente questo non è un processo passivo e automatico, ma un passaggio fatto di stimoli e risposte a questi stimoli, fortemente condizionato da una serie di fattori esterni all’individuo, nonostante vi sia una base genetica che dipende da cosiddetti geni condizionati.

Di madre in figli (depositphotos) - ilcorrierino.com
Di madre in figli (depositphotos) – ilcorrierino.com

Dalla madre…ai figli

Una volta stabilita questa forte probabilità di ereditare l’intelligenza dalla madre, non ci si può comunque adagiare sugli allori: i bambini e le bambine hanno bisogno di essere stimolati sin da molto piccoli, quando sono più predisposti ad assorbire tutta la conoscenza possibile e lo fanno con meno sforzo rispetto a quando sono grandi.

La cosa più importante da insegnare non è certo costituita da freddi elenchi di nozioni, che ormai si possono trovare all’occorrenza grazie a un qualunque motore di ricerca e una connessione internet, ma da un metodo di ragionamento che aiuta il piccolo o la piccola a esercitare lo spirito critico, così che un giorno possa adoperarlo per analizzare tutto ciò che interiorizzerà nella crescita senza acquisirlo solamente in modo passivo, ma accogliendo ogni cosa con la capacità di ragionarvi sopra e attorno.