Wi-Fi (pexels.com) - ilcorrierino.com
Wi-Fi (pexels.com) – ilcorrierino.com

Il 2025 si prospetta iniziare con un salasso: novità sulle spese relative alla rete internet, non c’è scampo. 

La speranza per il 2025 era senza dubbio quella di assistere a un consistente taglio del cuneo fiscale, oltre a un miglioramento in ambito salariale per lavoratori e lavoratrici e riduzioni per le spese quotidiane di prima necessità.

Dalle ultime notizie, sembra che il Governo proceda in direzioni diverse. A quanto pare si sta pensando a una nuova tassa che riguarda la rete internet.

Bisogna tenere presente che ormai sono numerosi i lavoratori che eseguono la propria attività da remoto, e debbono, pertanto, occuparsi da sé del pagamento del Wi-Fi anche se questo è necessario per svolgere i propri compiti. La maggioranza di Governo vuole imporre una ulteriore batosta.

Rete internet, che ci lavori o meno, se è di questo tipo, sei fregato

Tutto è iniziato con un emendamento della maggioranza di Governo. A proporre un aumento in questo ambito è stato il deputato Fabio Carmine Raimondo di Fratelli d’Italia. Per far capire quanto questa proposta sia stata accolta come irragionevole è dovuta intervenire persino l’Associazione Italiana Internet Provider, che non ha, ovviamente, potere nell’impedirne l’approvazione.

L’aumento andrebbe a penalizzare coloro che hanno una rete internet meno efficiente. Insomma, oltre al danno la beffa. Sappiamo ormai quanto internet sia uno strumento fondamentale, visto che è utilizzato per il lavoro, ma non solo, anche per tante attività di svago diventate ormai parte integrante della quotidianità di tantissimi. Vediamo nel dettaglio cosa prevede l’emendamento.

Mazzata sul Wi Fi a inizio anno (pexels.com) - ilcorrierino.com
Mazzata sul Wi Fi a inizio anno (pexels.com) – ilcorrierino.com

Sostanzioso incremento per la rete internet: la proposta di FdI

L’emendamento, presentato qualche settimana fa, prevederebbe un incremento del 10% sul pagamento della rete internet per quanti ne utilizzino una che sfrutti le rete in rame. Secondo FdI questo provvedimento dovrebbe servire ad accelerare la diffusione della più efficiente fibra. Nel contempo, i proventi derivati dall’aumento sarebbero impiegati in un fondo utilizzato per sostenere i costi della migrazione verso la rete a banda ultralarga, così da raggiungere una conversione completa dal rame alla fibra ottica.

Secondo l’associazione AIIP, comunque, l’emendamento non terrebbe conto della realtà dei fatti. Leggo.it ha riportato le parole del portavoce dell’associazione, che ha affermato in merito: “Non tiene conto della cronica carenza di manodopera specializzata che frena da anni la realizzazione delle infrastrutture”. Insomma, non resta che attendere e sperare che ulteriori studi di fattibilità vengano eseguiti: altrimenti il provvedimento non causerà altro se non disagi alle famiglie italiane.