Donna in primo piano con simbolo INPS
Donna che indica il logo INPS (Canva e Facebook) Ilcorrierino.com

Non rischiare di perdere il sostegno economico erogato dall’INPS: questi i motivi per i quali la tua Naspi potrebbe saltare.

La Naspi è un sussidio che si ottiene dopo un periodo di attività lavorativa. Quando il contratto cessa, non per tua volontà, puoi fare domanda all’INPS e ottenere il pagamento di una cifra, calcolata sulla base della tua retribuzione.

Anche la durata della prestazione dipende dalla durata del contratto. Ad ogni, è un aiuto economico di cui molte persone usufruiscono, ma è pur sempre un sostegno che richiede parecchie accortezze.

Difatti, basta solo una comunicazione errata o omessa a far saltare tutto. In particolare, ecco cosa accade in caso di assenze ingiustificate.

Metti la Naspi al sicuro

L’INPS, sull’erogazione della Naspi è parecchio chiaro. Ovviamente, l’ente vuole aiutare tutte le persone in difficoltà, nonché tutte le persone a cui il sussidio spetta davvero, ma vuole anche sventare tutti i tentativi dei furbetti. Alcuni, infatti, non comunicano le cose che dovrebbero o, se lo fanno, lo fanno nel modo sbagliato.

Tuttavia, è bene sapere che l’INPS, di anno in anno, indice dei controlli, volti proprio a verificare che i pagamenti siano stati ricevuti da chi veramente ne ha diritto. In questo caso, entrano in ballo anche le assenze ingiustificate. Per il 2025, il discorso cambia e sono state introdotte diverse novità che è bene conoscere.

Due persone che leggono attentamente una comunicazione
Un uomo e una donna leggono una comunicazione seduti in un ufficio (Canva) Ilcorrierino.com

Assenze ingiustificate e Naspi: come le une gravano sull’altra

Innanzitutto, c’è da specificare che, per assenze ingiustificate intendiamo tutti quei giorni di mancato lavoro, per decisione volontaria del lavoratore. Se, fino a qualche tempo fa, le assenze che si prolungavano per più di 15 giorni si mutavano in richiami disciplinari, fino a sfociare in licenziamento, oggi il datore di lavoro può solamente comunicare il tutto all’ispettorato territoriale del lavoro, che farà tutti i dovuti controlli. Gli stessi controlli, poi, verranno fatti anche da INPS, che considererà l’assenza prolungata come dimissioni volontarie.

Queste, a loro volta, faranno perdere ogni diritto alla Naspi. Ricordiamo, infatti, che l’indennità di disoccupazione spetta solamente nel momento in cui il rapporto lavorativo si chiude per problemi che non dipendono dalla volontà del lavoratore stesso. Nel caso in cui il lavoratore riesca a dimostrare che le assenze sono riconducibili a situazioni di forza maggiore, allora le cose cambiano e verrà conservata il diritto al sussidio. Tra queste situazioni di forza maggiore rientrano malattie gravi, calamità naturali, inadempienze da parte del datore di lavoro, situazioni di mobbing o discriminazioni sul luogo lavorativo.