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Richiedere la NASpI all’INPS – Fonte Pinterest – Ilcorrierino.com

Nuove regole per la Naspi: i beneficiari dell’indennità di disoccupazione non perderanno il denaro che gli spetta 

La perdita del lavoro può essere vissuta da molti dipendenti come un evento a dir poco traumatico sia per una questione personale, ma soprattutto economica.

Affrontare le spese della quotidianità senza avere un’entrata fissa al mese è impensabile. Fortunatamente esiste un sussidio mensile che agevola i disoccupati.

Si tratta della NASpI, ovvero l’indennità di disoccupazione che viene corrisposta dall’INPS a tutti i lavoratori che hanno perso involontariamente il proprio impiego.

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è stata istituita dal decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 e viene erogata su domanda dell’interessato, come riporta il sito web “inps.it“.

Le novità sull’indennità di disoccupazione

Per far fronte ai “furbetti della Naspi“, con la nuova Legge di Bilancio sono state approvate misure più rigorose. Molti lavoratori subordinati, ad esempio, utilizzavano lo stratagemma dei 15 giorni di assenza dal posto di lavoro per farsi licenziare dalla società.

Dopo un periodo di assenza previsto dal CCNL, scattava un provvedimento disciplinare che comportava il licenziamento per giusta causa. Tuttavia, i dipendenti potevano ugualmente percepire l’indennità di disoccupazione anche se la perdita del lavoro non era involontaria. Oggi, la situazione è cambiata e questo comportamento vale come “dimissioni volontarie”.

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Naspi, le novità previste dalla legge – Fonte Instagram @topprofessionista.it – Ilcorrierino.com

Naspi, puoi lavorare senza perdere il sussidio

Con la nuova Legge di Bilancio, sono state introdotte molte novità per quanto riguarda l’indennità di disoccupazione. Innanzitutto le procedute sono state informatizzate grazie all’implementazione della piattaforma del Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), grazie al quale i beneficiari della Naspi ricevono delle offerte professionali per il reinserimento lavorativo. Una delle domande più diffuse riguarda le conseguenze per coloro che decidono di rifiutare le opportunità di lavoro. La normativa prevede un iter piuttosto rigido sulla questione e i disoccupati devono essere iscritti alla piattaforma per cercare un nuovo lavoro o partecipare a corsi di formazione.

Come riporta il sito web “codiciateco.it“, se non si accettano le opportunità professionali o formative si rischia di perdere la disoccupazione. Infatti, al terzo rifiuto l’indennità viene sospesa. Esiste però un modo che consente di non perdere il sussidio. Le offerte di lavoro, per i primi 6 mesi di disoccupazione, devono essere in linea con il profilo del candidato e soprattutto la sede di lavoro deve trovarsi nel raggio di 50km dalla residenza. Superati i sei mesi, il lavoro deve essere adeguato al disoccupato e dopo un anno, la sede può estendersi entro 80 km dalla residenza. Dunque, se non sussistono queste condizioni, il lavoratore ha il diritto di rifiutare le opportunità senza rischiare di perdere la Naspi.