Nuovo reddito di cittadinanza
Nuovo reddito di cittadinanza – ilcorrierino.com

La nuova misura simile al reddito di cittadinanza si rivela più semplice da ottenere: non esitare a fare domanda.

Questo 2024 continua con una crisi economica che non sembra dare sospiro di sollievo allo Stato, ma soprattutto ai cittadini che si trovano in condizioni economiche svantaggiate. I problemi principali risiedono nella difficoltà di trovare lavoro, nelle diverse necessità di ogni famiglia e nei contratti lavorativi che prevedono – legalmente o meno – il fenomeno del lavoro sotto pagato. Basti pensare agli stage, spesso non retribuiti e mandati avanti per diversi anni, con varie sostituzioni.

Il caso di povertà in un nucleo familiare può dipendere anche dal fatto che molte persone con bambini e anziani a carico non possono permettersi una certa mole di lavoro rispetto ad altri. Le casistiche sono tante, ma a far fronte a questa situazione ricordiamo il noto reddito di cittadinanza, introdotto nel 2019 per contrastare la povertà.

L’addio al reddito di cittadinanza e le sue conseguenze

Come noto, l’RdC ha visto la sua fine con l’inizio del 2024 e a subentrare sono state due nuove misure di integrazione sociale e lavorativa: l’assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro, attivo già dal primo settembre 2023, per le persone occupabili in condizione di povertà che non soddisfano i requisiti per l’assegno di inclusione. Tuttavia, i requisiti per accedervi si sono fatti più stringenti. Per questa ragione, in molti hanno rinunciato alla richiesta.

Se da una parte questo cambiamento è stato apportato per debellare il problema di assegnazione indebita; dall’altra, tantissime persone si sono sentite quasi in soggezione nella nuova richiesta. Tuttavia, ciò che viene sottovalutato è il fatto che l’assegno di inclusione non solo è più sicuro da ottenere, ma anche chi ha un’occupazione può farne richiesta. Ma vediamo nel dettaglio.

Perché l'assegno di inclusione è più semplice da ottenere
Perché l’assegno di inclusione è più sicuro – ilcorrierino.com

L’assegno di inclusione: una misura più semplice

Anche se molti non lo sanno, l’assegno di inclusione si propone come una misura più semplice e trasparente rispetto al reddito di cittadinanza, spesso criticato per la sua complessità burocratica, il suo scarso impatto nel contrasto alla povertà e la sua inefficacia nel favorire l’inserimento lavorativo dei beneficiari. Il nuovo strumento, invece, è considerato più equo, poiché tiene conto della composizione del nucleo familiare e non penalizza chi ha un reddito da lavoro.

L’assegno di inclusione consiste in un’integrazione del reddito familiare di 500 euro mensili per un periodo di 18 mesi continuativi, rinnovabile per ulteriori 12 mesi previa sospensione di un mese. È prevista anche una quota aggiuntiva per i nuclei familiari che vivono in affitto.

Ad ottenerlo, ovviamente, sono coloro che possiedono un ISEE molto basso e sono (o è presente nel loro nucleo familiare) almeno un minore, un disabile, un ultrasessantenne o una persona in condizione di svantaggio, coinvolto in un progetto di cura e assistenza certificato dalla pubblica amministrazione, come può essere chi soffre di alcolismo o altri disturbi similari.