Busta paga e contributi prevvidenziali
Busta paga e contributi previdenziali – ilcorrierino.com

In pochi ci fanno attenzione, ma è davvero importante controllare i propri contributi in busta paga: come leggerla in maniera corretta.

Pensione, una parola tanto bramata quanto utopica nell’ultimo periodo. A differenza delle vecchie leve, ossia coloro che si sono ritirati dal lavoro prima della riforma Fornero, adesso tutto sembra basato sulle aspettative di vita, seguiti dai contributi maturati negli anni.

In mezzo a formule anticipate come Opzione Donna, Quota 103 e chi più ne ha più ne metta, sono sempre i contributi a guidare i calcoli, spesso sballati a causa di contratti di lavoro non del tutto trasparenti. Se da una parte il sistema pensionistico italiano richiede ai lavoratori un’attenzione costante; dall’altra, non tutti i datori di lavoro sono sempre trasparenti o rispettosi delle regole, e le conseguenze possono essere devastanti: non maturare i requisiti per la pensione significa perdere tutti i contributi versati.

Requisiti per la pensione: cosa devi sapere

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, è bene partire dalla base. Per andare in pensione, il lavoratore italiano deve soddisfare due requisiti fondamentali: aver raggiunto l’età di 67 anni e aver versato almeno 20 anni di contributi. A prima vista, questi criteri sembrano chiari, ma la realtà è più complicata. Infatti, un anno di lavoro non sempre corrisponde a un anno di contributi. Questo dipende dall’importo della retribuzione settimanale, che per il 2024 deve essere almeno di 239,44 euro lordi, equivalenti a uno stipendio mensile di circa 950 euro.

Se il proprio stipendio è inferiore a questa soglia, serviranno più di un anno di lavoro per accumulare un anno di contributi. E questa non è l’unica problematica. Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996, la situazione si complica ulteriormente. Oltre ai 20 anni di contributi, è necessario che l’assegno pensionistico sia almeno pari all’Assegno di Inclusione, cioè circa 534,41 euro.

Questo implica che lo stipendio lordo mensile debba essere almeno di 1415 euro. Se è inferiore, anche chi ha lavorato 20 anni, potrebbe non maturare il diritto alla pensione a 67 anni. In questo caso, l’unica opzione è continuare a lavorare fino a 71 anni, quando il requisito si riduce a soli 5 anni di contributi.

Requisiti per la pensione
Requisiti per la pensione in busta paga – ilcorrierino.com

Perché è importante controllare la busta paga

Non maturare i requisiti per la pensione significa perdere tutto il denaro versato all’INPS nel corso degli anni. Facciamo qualche esempio pratico: se Mario ha lavorato 20 anni con uno stipendio di 800 euro al mese, rischia di perdere circa 68.600 euro. Se invece ha lavorato in regola per 10 anni con uno stipendio di 2000 euro lordi al mese, potrebbe perdere fino a 85.800 euro.

Queste cifre sono tutt’altro che trascurabili e sottolineano l’importanza di monitorare attentamente la propria situazione contributiva. A tal proposito, è bene tenere sotto controllo la propria busta paga il numero corrispondente ai contributi versati sia in linea con quanto necessario per garantire che ogni anno di lavoro contribuisca effettivamente alla futura pensione. Se si hanno dubbi al riguardo, l’occhio di un esperto può essere un supporto da non sottovalutare.