INPS, new sulle pensioni (depositphotos) - ilcorrierino.com
INPS, new sulle pensioni (depositphotos) – ilcorrierino.com

Se non hai tutti i documenti in ordine sarà meglio correre a sistemare tutto: se non hai mandato questo modulo sono guai.

La situazione dei pensionati italiani non è certo al massimo, ma ciò che è ancora più sicuro è il fatto che in futuro le pensioni saranno ancora più rare, specie se pensiamo a quelle che dovrebbero consentirci di vivere in modo quanto meno sereno.

Per altro, anche i pensionati, che magari, vista l’età, possono avere minore dimestichezza con i mezzi digitali o non stare dietro a tutte le novità diffuse dall’Ente previdenziale, sono sottoposti a rigido controllo e anche da loro si pretende l’invio puntuale delle documentazioni, pena la sospensione dell’erogazione del loro mezzo di sostentamento, spesso l’unico.

Non tutti hanno dei figli o nipoti pronti ad aiutarlo, e in quel caso debbono, sì, rivolgersi a un commercialista fidato, ma anche in questa eventualità è possibile che questo non si verifichi.

Ecco, dunque, cosa fare se non avete inviato il modello RED entro il 29 febbraio 2024: è meglio provvedere subito e correre ai ripari per evitare il blocco di erogazione della pensione.

Modello RED

Il modello RED è obbligatorio per i pensionati che percepiscono prestazioni economiche legate al reddito: in base al RED deve essere ricalcolato l’importo della pensione, che dipende da molti fattori legati all’intero nucleo familiare.

Sul sito dell’INPS sono elencati tutti i casi specifici e tutte le caratteristiche che impongono la compilazione e l’invio del modello RED all’Istituto Previdenziale. Non sono tenuti a presentare il RED quei pensionati che hanno già dichiarato i propri redditi all’Agenzia delle Entrate tramite gli altri modelli preposti.

Sito dell'INPS (depositphotos) - ilcorrierino.com
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Mancato invio: cosa fare

Se il pensionato con l’obbligo di presentazione di modello RED non lo ha presentato entro la scadenza del 28 febbraio 2024, l’INPS ha indetto un periodo di tolleranza di sessanta giorni entro i quali si può rimediare.

Sfortunatamente, però, nel frattempo l’assegno della pensione viene sospeso: questo sarà ripristinato solamente all’arrivo del modello richiesto. In ogni caso è proprio dal mese di Marzo 2024 che si vedranno concretamente gli effetti del taglio dell’aliquote Irpef sui trattamenti previdenziali: infatti nei prossimi assegni saranno presenti i conguagli degli arretrati di gennaio e di febbraio, si stima, comunque, che l’aumento mensile possa aggirarsi intorno ai 20 euro per la fascia che va dai 28 e i 50 mila euro.