Seconda casa, nuovi oneri (pexels.com) - ilcorrierino.com
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Un provvedimento contenuto nella nuova Legge di Bilancio non fa altro che mettere ulteriori freni all’economia, ecco cosa riguarda.

Se negli ultimi anni alcuni bonus hanno effettivamente contribuito alla ripresa di una serie di settori, la Legge di Bilancio 2025 sembra voler mettere un freno ad alcuni campi di investimento.

Parliamo di un provvedimento che riguarda l’edilizia e i privati. Nello specifico, una agevolazione ha subito una importante riduzione.

Dopo tutto il lavoro fatto con il bonus 110%, questa modifica interviene ad arginare alcuni investimenti immobiliari: meglio pensare bene a come investire il denaro dopo aver letto la novità.

Investimenti in immobili, la novità economica che rende tutti incerti

Stiamo parlando della possibilità di acquistare la seconda casa. Ci sono ancora molti bonus attivi per quanto riguarda acquisto e mantenimento della prima casa, e i vantaggi sono molti rispetto alla seconda. Basti pensare all’Imu, la tassa sugli immobili, che non riguarda affatto la prima casa.

C’è anche un’altra componente, però, che sta facendo sì che i possibili investitori si guardino bene dal fare un acquisto affrettato. Infatti con la Legge di Bilancio 2025 il Governo ha introdotto una significativa riduzione della percentuale di detrazione possibile rispetto al bonus ristrutturazione. Si temeva che questo venisse del tutto abolito: non è accaduto, ma la riduzione è tale da avere una certa influenza sugli acquisti immobiliari di chi ha già una prima casa. Ecco come cambiano le cose dal nuovo anno.

Seconda casa (pexels.com) - ilcorrierino.com
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Comprare o non comprare: il dilemma dopo la novità della legge per il 2025

Le modifiche che stanno già influenzando il possibile acquisto della seconda casa riguardano soprattutto alcuni aspetti fiscali in tema immobili. Bisogna ricordare che se si acquista una seconda casa si rinuncia agli sgravi fiscali sulla prima. Inoltre, per la seconda casa l’ammontare delle imposte cambia notevolmente: per esempio il proprietario è tenuto a versare l’imposta di registro, che corrisponde al 9% del valore dell’immobile, mentre per la prima casa ammonta al 2%.

Un’altra tassa rilevante è l’Irpef. Seppure questa non si applichi quando si paga già l’Imu, è dovuta nel caso in cui la seconda casa si trovi nello stesso Comune della residenza principale e sia inoccupata. Oltre alla già citata Imu, dalla quale le prime case sono esenti, il bonus ristrutturazione subirà delle variazioni nel 2025. Se per le prime case, infatti, tale bonus continua a consistere nella detrazione al 50%, per gli altri immobili questo scende vertiginosamente al 36%.