Novità Inps per anziani
Uomo anziano che legge una comunicazione e logo Inps (Facebook e Pexels) Ilcorrierino.com

Novità inaspettata e poco gradita sulla Quota 103: ecco la decisione che sta travolgendo la maggior parte degli italiani. 

Tutto ciò che l’Inps aveva programmato pare non aver avuto i risultati sperati. Stiamo parlando di Quota 103, la proposta per il pensionamento anticipato, avanzata dalla Lega.

Questa iniziativa prevede di andare in pensione a 62 anni, con 41 anni di contributi. Si tratta di una formula accessibile a tutti i lavoratori del settore privato e pubblico, fatta eccezione per alcune categorie, come militari, vigili del fuoco, forze di sicurezza, liberi professionisti iscritti alle casse previdenziali specifiche.

Tuttavia, pare non esserci stato tutto questo entusiasmo riguardo la misura. Per questo motivo, sarebbero stati anche ridotti del 70% i fondi per lo stanziamento per il 2025. Scopriamo insieme qualche dettaglio in più riguardo il fallimento della misura.

Come è stata valutata Quota 103

Quando è stata introdotta la misura, nessuno si aspettava che potesse avere un dissenso generale, eppure così è stato. L’Inps ha ricevuto solamente 7.000 richieste, in confronto alle 17.000 che si aspettava di ricevere, una volta presentata la manovra. Rispetto ad altre opzioni di pensionamento, infatti, sembrerebbe che Quota 103 sia meno conveniente. Molti italiani prediligono la pensione anticipata ordinaria, ottenibile con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Inoltre, per chi ha avuto una carriera con retribuzioni abbastanza stabili, Quota 103 comporta un assegno pensionistico simile ad altre opzioni di uscita dal lavoro, mentre chi ha avuto significativi aumenti salariali negli ultimi anni prima del pensionamento, potrebbe essere penalizzato da questa manovra. Il trattamento pensionistico previsto da Quota 103 è di un importo lordo mensile non superiore a 4 volte il minimo Inps, ovvero 2.459,08 €, fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia, attualmente fissata a 67 anni.

Uomo che conta denaro
Uomo anziano al pc, con giacca e cravatta, che conta i suoi risparmi (Pexels) Ilcorrierino.com

Il bonus Maroni

A incidere negativamente sulla Quota 103 è anche il bonus Maroni, introdotto dalla Manovra 2023, destinato a chi decide di continuare a lavorare anche dopo aver maturato il diritto alla pensione ordinaria, ovvero chi ha compiuto 67 anni e ha almeno 20 anni di contributi, senza aderire a Quota 103.

Il bonus Maroni, dunque, prevede un esonero contributivo pari al 9,19%, che si trasforma in un aumento dello stipendio netto. Una misura che non ha fatto breccia nel cuore dei cittadini italiani e che potrebbe essere smontata a breve, per lasciare posto alle manovre più classiche e decennali.