Scopri chi manda le buste verdi
Persona disperata (pexels) corrierino.it

Non devi fidarti delle buste verdi che arrivano per posta, perché sono spedite da mittenti specifici. Scopri tutto qui.

Un tempo le cassette postali erano un punto di riferimento fisso nelle città e nei paesi. Ogni angolo aveva la sua cassetta rossa dove imbucare lettere, cartoline e bollette, con l’emozione di attendere una risposta cartacea. Oggi, invece, la corrispondenza è quasi interamente digitale.

Le cassette postali fisiche resistono, ma sono sempre meno utilizzate: chi spedisce più una lettera? La posta elettronica ha soppiantato la tradizione, così come le PEC (Posta Elettronica Certificata) hanno reso ufficiali le comunicazioni digitali.

Anche la ricezione della posta ha subito una trasformazione. Molti servizi offrono ormai cassette postali digitali dove ricevere bollette, comunicazioni bancarie e persino raccomandate. Si parla di una rivoluzione comoda e veloce, ma con il rischio di perdere il fascino di una lettera scritta a mano.

SPID e la burocrazia che resiste

Nonostante la digitalizzazione, alcuni processi burocratici richiedono ancora una presenza fisica. Tra questi, uno dei più importanti è l’attivazione dello SPID (Sistema Pubblico di identità digitale). Si tratta di un sistema che permette di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione, ma per ottenerlo è spesso necessario identificarsi di persona.

Il procedimento varia a seconda dell’identity provider scelto. Alcuni offrono l’attivazione gratuita attraverso una videochiamata, mentre altri richiedono la verifica dal vivo presso sportelli abilitati, come Poste Italiane o centri autorizzati. Il processo prevede l’invio di documenti e l’associazione di un numero di telefono e un’email, con successiva creazione di username e password.

Scopri chi manda le buste verdi
Frustrazione per beghe burocratiche (pexels) corrierino.it

Il mistero della busta verde

Avvocatobaraldo.it ha diffuso la notizia. Se c’è una cosa che non cambia mai, è l’invio a casa di alcune informazioni personali, tra cui quelle contenute tipicamente nelle buste di colore verde. Il motivo? Contiene sempre cattive notizie. Solo tre enti sono i possibili mittenti di questa scomoda corrispondenza: multe, Agenzia delle Entrate e atti di citazione in tribunale. In pratica, se ricevi una busta verde, sai già che non si tratta di un invito a cena.

Nello specifico, però, se si tratta di una citazione in tribunale e l’atto ricevuto riguarda un processo, la prima cosa da controllare è la data dell’udienza. Di solito, l’informazione si trova verso metà del documento. Questo dettaglio è cruciale, perché da quella data partono i termini entro cui potersi costituire in giudizio e sollevare eventuali difese. Inoltre, è possibile avanzare domande riconvenzionali e chiamare in causa terzi che potrebbero essere coinvolti nel procedimento. Insomma, se arriva una busta verde, meglio non ignorarla: il tempo per reagire è limitato e non ammette distrazioni. Perciò non tergiversare: apri la busta verde e strappa il cerotto.