Stipendio, il bonus nascosto
Il bonus nascosto nello stipendio – ilcorrierino.com

Grazie a questo bonus è possibile ottenere un aumento nel proprio stipendio senza necessariamente doverlo chiedere.

Come negare che al giorno d’oggi gli stipendi non seguono gli standard imposti dal caro vita. Per quanto si punti al risparmio, le cifre erogate dalla maggior parte di aziende si rivelano troppo bassa rispetto al periodo pre-pandemia. In tutto ciò, chiedere un aumento al proprio datore di lavoro appare cosa assai ardua. Ma se esistesse un bonus ‘nascosto’ che permetterebbe di ottenere un aumento automatico in busta paga? In realtà, questo è possibile, ma solo accedendo a un fondo pensionistico specifico.

I fondi pensione chiusi, noti anche come negoziali, rappresentano una risorsa preziosa per i lavoratori che vogliono aumentare il loro stipendio netto nel lungo termine senza chiedere direttamente un aumento. Questi, sono creati su iniziativa delle parti sociali tramite accordi collettivi o regolamenti aziendali.

Aderire a un fondo pensione chiuso consente di destinare una parte dei risparmi personali alla previdenza complementare, integrando così la pensione di base. Questaa scelta, non solo garantisce una sicurezza extra per il futuro pensionistico, ma può anche influenzare positivamente il reddito netto del lavoratore grazie ai contributi obbligatori versati dal datore di lavoro. Ma vediamo nel dettaglio.

Chi può aderire al fondo pensione chiuso

Possono accedere a questo fondo principalmente i dipendenti del settore privato con contratti a tempo indeterminato o determinato, dipendenti pubblici, soci lavoratori di cooperative e altri lavoratori autonomi organizzati per categorie professionali o territoriali. Anche i familiari a carico possono essere inclusi, a seconda delle regole specifiche del fondo.

Cos'è il fondo pensione chiuso
Cos’è il fondo pensione chiuso – ilcorrierino.com

I benefici del fondo pensione chiuso

Il funzionamento di un fondo pensione chiuso si basa sul principio della capitalizzazione individuale. Ogni aderente ha una posizione pensionistica separata, alimentata dai contributi dell’azienda, del lavoratore e dal TFR maturando. L’azienda, dal canto suo, contribuisce con una percentuale della retribuzione lorda del lavoratore, costituendo per questo motivo un beneficio aggiuntivo al salario base.

I contributi del lavoratore vengono trattenuti direttamente dalla busta paga, con limiti minimi e massimi fissati dal fondo. Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) è integrato nel fondo, con modalità di versamento differenziate per diverse categorie di lavoratori. La gestione finanziaria del patrimonio del fondo è affidata a istituti finanziari autorizzati, che offrono diverse opzioni di investimento basate sul profilo di rischio dell’aderente. I rendimenti sono tassati all’aliquota agevolata e il capitale accumulato è protetto da pignoramenti e sequestri.

Quando arriva il momento della pensione, l‘aderente può scegliere tra diverse modalità di erogazione delle prestazioni, inclusi pagamenti in forma di rendita o capitale, con opzioni di reversibilità per il coniuge o beneficiario designato. Dal punto di vista fiscale, i contributi versati sono deducibili dal reddito IRPEF fino a un certo limite annuale, riducendo così l’imponibile fiscale. I rendimenti realizzati sono soggetti a una tassazione favorevole rispetto ad altre forme di investimento finanziario.