Superbonus 110%
Superbonus 110% (credit: ANSA) – ilcorrierino.com

L’Agenzia delle Entrate, a seguito di diversi eventi, ha dovuto massimizzare i controlli sul Superbonus: il Fisco chiederà i rimborsi.

Lanciato con il decreto-legge n. 34 del 2020, il Superbonus 110% è stato un’importante iniziativa per incentivare interventi di efficienza energetica e sismica. Tuttavia, il Movimento Consumatori Toscana ha sollevato recentemente gravi criticità. Numerosi cittadini hanno lamentato la mancata consegna di documentazione completa sugli interventi; una condizione, questa, che ha creato incertezze sui reali costi e sulla qualità delle opere realizzate.

Tutte queste abiguità – e i conseguenti controlli che avverranno in questo periodo – rischiano di avere conseguenze significative per chi ha usufruito del bonus, compromettendo non solo la sicurezza degli immobili ma anche il pieno godimento delle detrazioni fiscali previste.

Tuttavia, l’escalation di casi che hanno raggiunto i tribunali indica la necessità urgente di interventi mirati per proteggere i consumatori e salvaguardare l’integrità del programma Superbonus. Questo, porterà inevitabilmente al recupero del contributo, che sarà richiesto dal Fisco alcuni contribuenti che ne hanno usufruito. Ma vediamo nel dettaglio.

Il Superbonus andrà restituito: il caso

Secondo la Risposta dell’Agenzia delle Entrate del 9 luglio 2024, n. 146, un intervento Superbonus 110% su un condominio minimo ha visto ridursi la detrazione al 70% a causa di fatture emesse a fine dicembre 2023 senza adeguata esposizione dell’IVA in rivalsa. L’impresa protagonista di questa vicenda, successivamente, ha tentato di correggere l’errore con note di debito, inviate a marzo 2024, ma oltre il termine consentito di 12 giorni dalla data di emissione originaria delle fatture.

La legge in materia parla chiaro: l’omissione dell’IVA in una fattura per lavori Superbonus con sconto integrale può compromettere l’accesso alle detrazioni del 110%, se l’errore non è corretto tempestivamente. A tal proposito, il Fisco richiama le Circolari 24/E del 8 agosto 2020 e 30/E del 22 dicembre 2020, specificando che, per le persone fisiche e gli enti non commerciali, le spese sono considerate sostenute alla data di effettivo pagamento. In caso di sconto integrale in fattura, l’applicazione dell’agevolazione dipende dalla data di emissione della fattura, conforme alla normativa vigente.

Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate (credit: ANSA) – ilcorrierino.com

Come correggere le fatture prima della scadenza

La recente Risposta del Fisco del 13 maggio 2024, n. 103, ha chiarito le condizioni per l’emissione tempestiva delle fatture per ottenere l’agevolazione fiscale. Per evitare un eventuale rimborso del Superbonus è essenziale che la fattura sia trasmessa allo SdI entro i termini di legge stabiliti. Tuttavia, c’è da precisare che il Fisco ha enfatizzato che ritardare la correzione delle fatture errate implica l’applicazione della detrazione ridotta al 70%, senza possibilità di retrodatazione all’aliquota del 110%.