I conti delle bollette (depositphotos) - ilcorrierino.com
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Problemi con il pagamento delle bollette? Finalmente è possibile richiedere un rimborso: vediamo come fare.

Le bollette di casa, soprattutto nel periodo invernale, costituiscono uno dei più allarmanti crucci per il cittadino medio italiano, visto il costo del gas che oscilla continuamente sul mercato, influenzato anche da eventi esterni al Paese.

Dopo il Bonus bollette, quest’anno la situazione è di nuovo in bilico, seppure siamo di fronte a un inverno complessivamente non troppo rigido, forse anche per via del surriscaldamento globale.

Di conseguenza sono molti gli stratagemmi che si attuano per evitare di rimanere a bocca aperta leggendo le bollette relative ai mesi più rigidi: ad esempio c’è la possibilità di utilizzare la pompa di calore invece dei termosifoni, se ci si rende conto che il costo dell’acqua calda è superiore a quello dell’energia elettrica che alimenta l’aria calda.

In ogni caso, quest’anno sembra esserci un raggio di sole tra le nuvole dell’incertezza: si tratta di un possibile rimborso che deriva da alcuni avvenimenti dello scorso anno. Vediamo come ottenerlo e di che si tratta.

Un rimborso per i prezzi eccessivi

Lo scorso anno, nel 2023, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha preso il provvedimento di sanzionare alcuni grossi fornitori di energia con l’accusa di aver modificato unilateralmente i contratti dei propri clienti.

Si tratta, nello specifico, delle seguenti società: Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia. La sanzione è di oltre 15 milioni di Euro. Accertato l’illecito, molti clienti iniziano a scalpitare chiedendosi, giustamente, come fare per ottenere un rimborso.

Il rimborso (depositphotos) - ilcorrierino.com
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Come fare?

Bisogna innanzitutto presentare un reclamo scritto e tracciabile alla propria compagnia energetica, se si trova tra quelle sopra elencate e ha modificato il contratto in modo unilaterale. Una risposta scritta e motivata deve giungere al cliente entro soli 30 giorni solari: se ciò non avviene si ha diritto a un indennizzo da liquidare alla prima bolletta utile.

Se tutto ciò non dovesse accadere, è possibile rivolgersi al servizio conciliazione gestito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), che mette a disposizione un esperto tecnico che possa far raggiungere un accordo alle due parti, il cliente e la società che fornisce l’energia. Gli strumenti sono diversi, quindi, ma bisogna avere tempo e pazienza per attenersi alle procedure.